Per comodità di lettura e aggiornamento gli articoli vengono proposti dal più recente.
<<NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE VITTORIA DI TUTTO IL PAESE>>
Messaggero Veneto - Venerdì 7 Agosto 2009
DOPO LA RINUNCIA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE AL PROGETTO DI CENTRALE IL COMITATO RINGRAZIA I CITTADINI E RIBADISCE: IN NOI NESSUNA MOTIVAZIONE POLITICA
Siamo pienamente soddisfatti dall'esito della vicenda: così Maurizio Petri, presidente del Comitato contro la centrale a biomasse a Tarcento, chiude la questione, tracciandone un bilancio finale. <<Con un clamoroso dietrofront - commenta - l'amministrazione comunale di Tarcento, dopo aver difeso strenuamente il progetto della mega centrale a biomasse, ha deciso di ritirare il proprio appoggio all'iniziativa. Il Comitato per il No esprime la propria soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda e desidera ringraziare tutti i cittadini di Tarcento che si sono impegnati per il raggiungimento di questo fine. La partecipazione popolare, sia nella raccolta delle firme che dal punto di vista emotivo, è stata grandissima al di là delle più ottimistiche aspettative. Prova ne sia che in soli venti giorni il Comitato ha raccolto duemila adesioni e questa mobilitazione compatta dei Tarcentini è riuscita a far cambiare una decisione che sembrava ormai definitiva>>. <<Notavole impatto - continua il Comitato - ha avuto anche la presa di posizione dei medici di base di Tarcento, che hanno espresso con chiarezza le loro preoccupazioni sul rischio sanitario. Un grazie a tutti loro. Ciò che ci ha maggiormente colpito però è stato l'aspetto emotivo di questa vicenda. mai come in questa occasione infatti, se escludiamo il terremoto, l'animo dei tarcentini si è ritrovato unito e motivato, nella sua identità, contro un provvedimento che, a loro insaputa e senza alcuna informazione e condivisione, avrebbe irreparabilmente guastato un ambiente ed un paesaggio unico nel suo genere, quale è Tarcento. Questo dimostra quanto noi cittadini amiamo il nostro paese e desideriamo mentanerlo sano e integro sia per il nostro benessere che dei nostri figli>>. <<Siamo convinti - chiude il Comitato - che ognuno abbia compreso che le intenzioni del Comitato erano semplicemente orientate all'ottenimento della chiusura della centrale e non vi era, nella sua azione, alcuna finalità politica nè di contrapposizione personale. Abbiamo apprezzato infatti le scuse del sindaco ai cittadini di Tarcento così come la decisione da lui presa di ritornare sui propri passi e di annullare la delibera, anche se ci sarebbe piaciuto un suo atto di coraggio nell'affrontare la pubblica discussione nel consiglio comunale del 20 luglio>>.
Barbara Cimbaro
DOPO LA RINUNCIA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE AL PROGETTO DI CENTRALE IL COMITATO RINGRAZIA I CITTADINI E RIBADISCE: IN NOI NESSUNA MOTIVAZIONE POLITICA
Siamo pienamente soddisfatti dall'esito della vicenda: così Maurizio Petri, presidente del Comitato contro la centrale a biomasse a Tarcento, chiude la questione, tracciandone un bilancio finale. <<Con un clamoroso dietrofront - commenta - l'amministrazione comunale di Tarcento, dopo aver difeso strenuamente il progetto della mega centrale a biomasse, ha deciso di ritirare il proprio appoggio all'iniziativa. Il Comitato per il No esprime la propria soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda e desidera ringraziare tutti i cittadini di Tarcento che si sono impegnati per il raggiungimento di questo fine. La partecipazione popolare, sia nella raccolta delle firme che dal punto di vista emotivo, è stata grandissima al di là delle più ottimistiche aspettative. Prova ne sia che in soli venti giorni il Comitato ha raccolto duemila adesioni e questa mobilitazione compatta dei Tarcentini è riuscita a far cambiare una decisione che sembrava ormai definitiva>>. <<Notavole impatto - continua il Comitato - ha avuto anche la presa di posizione dei medici di base di Tarcento, che hanno espresso con chiarezza le loro preoccupazioni sul rischio sanitario. Un grazie a tutti loro. Ciò che ci ha maggiormente colpito però è stato l'aspetto emotivo di questa vicenda. mai come in questa occasione infatti, se escludiamo il terremoto, l'animo dei tarcentini si è ritrovato unito e motivato, nella sua identità, contro un provvedimento che, a loro insaputa e senza alcuna informazione e condivisione, avrebbe irreparabilmente guastato un ambiente ed un paesaggio unico nel suo genere, quale è Tarcento. Questo dimostra quanto noi cittadini amiamo il nostro paese e desideriamo mentanerlo sano e integro sia per il nostro benessere che dei nostri figli>>. <<Siamo convinti - chiude il Comitato - che ognuno abbia compreso che le intenzioni del Comitato erano semplicemente orientate all'ottenimento della chiusura della centrale e non vi era, nella sua azione, alcuna finalità politica nè di contrapposizione personale. Abbiamo apprezzato infatti le scuse del sindaco ai cittadini di Tarcento così come la decisione da lui presa di ritornare sui propri passi e di annullare la delibera, anche se ci sarebbe piaciuto un suo atto di coraggio nell'affrontare la pubblica discussione nel consiglio comunale del 20 luglio>>.
Barbara Cimbaro
TARCENTO, LA MAGGIORANZA BOCCIA LE BIOMASSE MA EVITA IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE
Messaggero Veneto - Martedì 21 Luglio 2009
ALL'INIZIO DELL'AFFOLLATA SEDUTA LA GIUNTA PINOSA COMUNICA ILNO DEFINITIVO ALL'IMPIANTO, POI FA MANCARE IL NUMERO LEGALE. E L'OPPOSIZIONE INSORGE
E' saltato, ieri sera, attesissimo confronto consiliare sulla nuova centrale a biomasse: la maggioranza, infatti, dopo avere annunciato lo stop al progetto, ha abbandonato l'aula. Non c'è stato dunque il numero legale per la seduta in consiglio, chiusa prima ancora che il dibattito, chiesto dalla minoranza con un solo punto i scaletta, iniziasse. L'opposizione di fronte all'uscita della maggioranza è insorta.
<<Oggi - è stata la comunicazione del sindaco - la giunta ha revocato le delibere precedenti sul protocollo d'intesa per la centrale a biomasse. La decisione sarà trasmessa alla Provincia e alla Fortore. Abbiamo fatto, e lo ribadisco davanti al consiglio, quanto avevamo dichiarato nell'ultimo incontro con la popolazione, dopo aver ascoltato Comitato e cittadini>>. Il capogruppo Andrea Fadini ha quindi comunicato che la maggioranza riteneva superata la mozione da discutere. Ribaditi intenti di buona gestione economica nella vicenda, Fadini ha annunciato che la maggioranza sarebbe uscita dall'aula per evitare ulteriori divisioni del paese. Anche il sindaco, tolta la seduta, è uscito dall'aula consiliare nonostante le proteste, vigilavano la situazione, accesa ma sempre corretta da parte del pubblico, numerosi Carabinieri. L'uscita ha scatenato proteste fra il pubblico, nonchè, dall'opposizione, richieste di dimissioni per Pinosa e vibranti critiche. <<Invoco la dignità politica - ha esclamato Eliano Pellarini - neanche il coraggio di una votazione!>>. E' un'offesa per tutti. Come vi presenterete in consiglio?, ha fatto eco Lucio Tollis. L'opposizione ha quindi improvvisato un incontro pubblico nei giardini di Palazzo Frangipane dove sono intervenuti i consiglieri Lucio Tollis e Loris Agosto, nonchè il presidente del comitato del no, Maurizio Petri e Marino Scaravetti. Nel corso dell'incontro il comportamento della maggioranza è stato duramente criticato come <<incapacità di amministrare, dimostrata per tre anni>>.
Barbara Cimbaro
ALL'INIZIO DELL'AFFOLLATA SEDUTA LA GIUNTA PINOSA COMUNICA ILNO DEFINITIVO ALL'IMPIANTO, POI FA MANCARE IL NUMERO LEGALE. E L'OPPOSIZIONE INSORGE
E' saltato, ieri sera, attesissimo confronto consiliare sulla nuova centrale a biomasse: la maggioranza, infatti, dopo avere annunciato lo stop al progetto, ha abbandonato l'aula. Non c'è stato dunque il numero legale per la seduta in consiglio, chiusa prima ancora che il dibattito, chiesto dalla minoranza con un solo punto i scaletta, iniziasse. L'opposizione di fronte all'uscita della maggioranza è insorta.
<<Oggi - è stata la comunicazione del sindaco - la giunta ha revocato le delibere precedenti sul protocollo d'intesa per la centrale a biomasse. La decisione sarà trasmessa alla Provincia e alla Fortore. Abbiamo fatto, e lo ribadisco davanti al consiglio, quanto avevamo dichiarato nell'ultimo incontro con la popolazione, dopo aver ascoltato Comitato e cittadini>>. Il capogruppo Andrea Fadini ha quindi comunicato che la maggioranza riteneva superata la mozione da discutere. Ribaditi intenti di buona gestione economica nella vicenda, Fadini ha annunciato che la maggioranza sarebbe uscita dall'aula per evitare ulteriori divisioni del paese. Anche il sindaco, tolta la seduta, è uscito dall'aula consiliare nonostante le proteste, vigilavano la situazione, accesa ma sempre corretta da parte del pubblico, numerosi Carabinieri. L'uscita ha scatenato proteste fra il pubblico, nonchè, dall'opposizione, richieste di dimissioni per Pinosa e vibranti critiche. <<Invoco la dignità politica - ha esclamato Eliano Pellarini - neanche il coraggio di una votazione!>>. E' un'offesa per tutti. Come vi presenterete in consiglio?, ha fatto eco Lucio Tollis. L'opposizione ha quindi improvvisato un incontro pubblico nei giardini di Palazzo Frangipane dove sono intervenuti i consiglieri Lucio Tollis e Loris Agosto, nonchè il presidente del comitato del no, Maurizio Petri e Marino Scaravetti. Nel corso dell'incontro il comportamento della maggioranza è stato duramente criticato come <<incapacità di amministrare, dimostrata per tre anni>>.
Barbara Cimbaro
CENTRALE BIOMASSE, LA GIUNTA FA MARCIA INDIETRO MENTRE L'OPPOSIZIONE VA ALL'ATTACCO DEL SINDACO
Il Gazzettino - Martedì 21 Luglio 2009
CONSIGLIO COMUNALE LAMPO. PINOSA E FADINI HANNO ANNUNCIATO IL "NO" AL PROGETTO PRIVATO
Consiglio comunale ieri sera a palazzo Frangipane. Convocata su istanza del gruppo di opposizion, che ha presentato una mozione contro il progetto della centrale a biomasse, l'assemblea civica ha preso avvio alle 20 e si è chiusa dopo una dichiarazione resa dal sindaco Roberto Pinosa e una resa dal consigliere Andrea Fadini. Il primo cittadino ha spiegato come la giunta, riunitasi in mattinata, abbia approvato una delibera (immediatamente esecutiva), che annulla quelle precedenti (relative all'iter avviato con l'azienda Fortore per la creazione dell'impianto). La delibera sarà trasmessa ora alla Fortore e alla Provincia e il procedimento per la centrale si chiuderà definitivamente. <<Abbiamo prestato una puntuale attenzione alla volontà della ostra comunità in ordine al suo preciso desiderio di non vedere attivato l'impianto a biomasse - ha detto Pinosa - per la decisione finale si è atteso l'incontro promosso dal Comune, ove mi sono anche scusato pubblicamente con i miei concittadini per non averli informati per tempo di questo piano. Credo di essere stato, ad ogni modo, tempestivo e attento, ritirando quanto non voluto dalla maggior parte della popolazione>>. E' quindi intervenuto Fadini <<Il consiglio comunale - ha detto - ritiene ritiene che la discussione inerente la mozione presentata dalla minoranza sia superata dalla decisione della giunta di non proseguire nell'iter. La posizione netta del Comitato, che ha dichiarato di essere apartitico e apolitico, è stata chiara e l'istanza è stata accolta. Ringrazio i cittadini per essersi fatti avanti e aver fatto sentire la loro voce; auspico che lo stesso venga fatto anche quando ci saranno altre decisioni importanti da prendere per il paese>>. Al termine dell'intervento di Fadini, la seduta si è chiusa con uscita della maggioranza dalla sala. Il consigliere di minoranza Lucio Tollis, deciso a intervenire in assemblea, ha chiesto la parola senza ottenerla e non ha lesinato insulti, gridando: <<Vigliacchi, imbroglioni, non siete uomini ma quaquaraqua, Pinosa è il primo sindaco che esce dal consiglio accompagnato dai Carabinieri>>. Alla folla di cittadini intervenuti (circa 300 persone che sono state sistemate anche sul prato), ha annunciato che chiederà le dimissioni del primo cittadino <<perchè non ha saputo rispettare l'identità di Tarcento>>. Per Tollis, insomma, <<non è finita qui>>.
pt
CONSIGLIO COMUNALE LAMPO. PINOSA E FADINI HANNO ANNUNCIATO IL "NO" AL PROGETTO PRIVATO
Consiglio comunale ieri sera a palazzo Frangipane. Convocata su istanza del gruppo di opposizion, che ha presentato una mozione contro il progetto della centrale a biomasse, l'assemblea civica ha preso avvio alle 20 e si è chiusa dopo una dichiarazione resa dal sindaco Roberto Pinosa e una resa dal consigliere Andrea Fadini. Il primo cittadino ha spiegato come la giunta, riunitasi in mattinata, abbia approvato una delibera (immediatamente esecutiva), che annulla quelle precedenti (relative all'iter avviato con l'azienda Fortore per la creazione dell'impianto). La delibera sarà trasmessa ora alla Fortore e alla Provincia e il procedimento per la centrale si chiuderà definitivamente. <<Abbiamo prestato una puntuale attenzione alla volontà della ostra comunità in ordine al suo preciso desiderio di non vedere attivato l'impianto a biomasse - ha detto Pinosa - per la decisione finale si è atteso l'incontro promosso dal Comune, ove mi sono anche scusato pubblicamente con i miei concittadini per non averli informati per tempo di questo piano. Credo di essere stato, ad ogni modo, tempestivo e attento, ritirando quanto non voluto dalla maggior parte della popolazione>>. E' quindi intervenuto Fadini <<Il consiglio comunale - ha detto - ritiene ritiene che la discussione inerente la mozione presentata dalla minoranza sia superata dalla decisione della giunta di non proseguire nell'iter. La posizione netta del Comitato, che ha dichiarato di essere apartitico e apolitico, è stata chiara e l'istanza è stata accolta. Ringrazio i cittadini per essersi fatti avanti e aver fatto sentire la loro voce; auspico che lo stesso venga fatto anche quando ci saranno altre decisioni importanti da prendere per il paese>>. Al termine dell'intervento di Fadini, la seduta si è chiusa con uscita della maggioranza dalla sala. Il consigliere di minoranza Lucio Tollis, deciso a intervenire in assemblea, ha chiesto la parola senza ottenerla e non ha lesinato insulti, gridando: <<Vigliacchi, imbroglioni, non siete uomini ma quaquaraqua, Pinosa è il primo sindaco che esce dal consiglio accompagnato dai Carabinieri>>. Alla folla di cittadini intervenuti (circa 300 persone che sono state sistemate anche sul prato), ha annunciato che chiederà le dimissioni del primo cittadino <<perchè non ha saputo rispettare l'identità di Tarcento>>. Per Tollis, insomma, <<non è finita qui>>.
pt
BIOMASSE, ATTESO DAL CONSIGLIO IL NO DEFINITIVO
Messaggero Veneto - Domenica 19 Luglio 2009
IL COMITATO SPONTANEO HA RACCOLTO IN POCHI GIORNI OLTRE MILLECINQUECENTO FIRME PER OPPORSI ALL'IMPIANTO DA 44 MEGAWATT
CONVOCATO PER DOMANI ALLE 20. L'OPPOSIZIONE CHIEDERA' LE DIMISSIONI DEL SINDACO PINOSA
E' stato convocato per lunedì, alle 20, il consiglio comunale dove, salvo colpi di scena, sarà ufficialmente bloccato il progetto della nuova maxicentrale a biomasse. L'opposizione in quella sede chiederà le dimissioni del primo cittadino, posizione già anticipata da Loris Agosto che argomentava <<Il sindaco non ha saputo capire le esigenze di Tarcento>>. <<Per otto mesi - dichiarano congiuntamente tutti i consiglieri di opposizione - abbiamo lottato contro il silenzio arrogante di sindaco, vicesindaco e assessore all'innovazione, contro l'indifferenza della maggioranza. Ancora in aprile, nel consiglio convocato su nostra richiesta, abbiamo sbattuto contro il muro di gomma della giunta e la sordità della maggioranza>>. <<Il comitato a questo punto, resosi conto della situazione - continua l'opposizione . sensibilizza i cittadini, avvia la raccolta di adesioni. Il 20 giugno Premoselli scopre le carte sulla stampa. Ormai pensa che l'operazione sia fatta. La procedura di autorizzazione è, infatti, fortemente semplificata e potrebbe passare sulla testa del consiglio comunale. Il 25 giugno, però, in consiglio riusciamo a riaprire il problema. Ci sono tantissimi cittadini: la questione esplode. Si diffonde il comitato il cui incontro pubblico è un successo>>. L'opposizione però commenta soprattutto il risultato dell'ultimo dibattito, voluto dall'amministrazion stessa. <<Un disastro, - spiegano i consiglieri -. Sindaco, Premoselli e relatori sono subito in grande difficoltà. I cittadini sono indignati: si vuol piantare un grosso corpo estraneo nel cuore della Perla del Friuli con motivazioni generiche ed inattendibili. Due relatori sono poi in difetto di credibilità. Il sindaco, finalmente, prende atto del disastro: la centrale non si farà. Il suo autoritarismo gli gioca un ultimo tiro: vuole impedire di parlare al presidente del comitato, impedire che si annunci il consiglio comunale di lunedì. Non ci riesce, a nuda voce, Tollis chiede ai cittadini di essere presenti. Maurizio Petri strappa il microfono, ribadisce che di centrale si può parlare solo entro un megawatt. Il 20 luglio, in consiglio, la frana sarà completa: il megaprogetto non potrà che essere abbandonato>>. <<Le responasabilità di questa operazione assurda, pericolosa ma inconcludente risulteranno chiare. I consiglieri di minoranza sono stati solo uno strumento, il grnade lavoro del comitato è stato lievito e sostegno, la partecipazione straordinaria e democratica dei cittadini, forza risolutrice>>.
Barbara Cimbaro
IL COMITATO SPONTANEO HA RACCOLTO IN POCHI GIORNI OLTRE MILLECINQUECENTO FIRME PER OPPORSI ALL'IMPIANTO DA 44 MEGAWATT
CONVOCATO PER DOMANI ALLE 20. L'OPPOSIZIONE CHIEDERA' LE DIMISSIONI DEL SINDACO PINOSA
E' stato convocato per lunedì, alle 20, il consiglio comunale dove, salvo colpi di scena, sarà ufficialmente bloccato il progetto della nuova maxicentrale a biomasse. L'opposizione in quella sede chiederà le dimissioni del primo cittadino, posizione già anticipata da Loris Agosto che argomentava <<Il sindaco non ha saputo capire le esigenze di Tarcento>>. <<Per otto mesi - dichiarano congiuntamente tutti i consiglieri di opposizione - abbiamo lottato contro il silenzio arrogante di sindaco, vicesindaco e assessore all'innovazione, contro l'indifferenza della maggioranza. Ancora in aprile, nel consiglio convocato su nostra richiesta, abbiamo sbattuto contro il muro di gomma della giunta e la sordità della maggioranza>>. <<Il comitato a questo punto, resosi conto della situazione - continua l'opposizione . sensibilizza i cittadini, avvia la raccolta di adesioni. Il 20 giugno Premoselli scopre le carte sulla stampa. Ormai pensa che l'operazione sia fatta. La procedura di autorizzazione è, infatti, fortemente semplificata e potrebbe passare sulla testa del consiglio comunale. Il 25 giugno, però, in consiglio riusciamo a riaprire il problema. Ci sono tantissimi cittadini: la questione esplode. Si diffonde il comitato il cui incontro pubblico è un successo>>. L'opposizione però commenta soprattutto il risultato dell'ultimo dibattito, voluto dall'amministrazion stessa. <<Un disastro, - spiegano i consiglieri -. Sindaco, Premoselli e relatori sono subito in grande difficoltà. I cittadini sono indignati: si vuol piantare un grosso corpo estraneo nel cuore della Perla del Friuli con motivazioni generiche ed inattendibili. Due relatori sono poi in difetto di credibilità. Il sindaco, finalmente, prende atto del disastro: la centrale non si farà. Il suo autoritarismo gli gioca un ultimo tiro: vuole impedire di parlare al presidente del comitato, impedire che si annunci il consiglio comunale di lunedì. Non ci riesce, a nuda voce, Tollis chiede ai cittadini di essere presenti. Maurizio Petri strappa il microfono, ribadisce che di centrale si può parlare solo entro un megawatt. Il 20 luglio, in consiglio, la frana sarà completa: il megaprogetto non potrà che essere abbandonato>>. <<Le responasabilità di questa operazione assurda, pericolosa ma inconcludente risulteranno chiare. I consiglieri di minoranza sono stati solo uno strumento, il grnade lavoro del comitato è stato lievito e sostegno, la partecipazione straordinaria e democratica dei cittadini, forza risolutrice>>.
Barbara Cimbaro
IL COMUNE: LA CENTRALE NON SI FARA'
Messaggero Veneto - Sabato 18 Luglio 2009
NEL MIRINO L'ASSESSORE COMUNALE PREMOSELLI. LA MINORANZA: ORA VEDREMO SE RITIRERANNO IL PROGETTO
DOPO IL SINDACO, ANCHE LA SOCIETA' COSTRUTTRICE FA DIETROFRONT SULL'IMPIANTO A BIOMASSE
A Tarcento non si costruirà nessun tipo di centrale a biomasse, né delle dimensioni annunciate né di grandezza inferiore». Ad annunciarlo è il sindaco Roberto Pinosa, all'indomani dell' affollata assemblea pubblica indetta dalla maggioranza per la presentazione del progetto di teleriscaldamento nel comune collinare. Fumata nera perciò per l'opera da 50 milioni di euro che nelle settimane scorse aveva scatenato l'ira dei cittadini.
In poco tempo il comitato del no ha raccolto quasi duemila sottoscrizioni. Di fronte un palazzetto dello sport stracolmo, si parla di più di mille 500 intervenuti, ci si aspettava una serata dove l'assessore allo sviluppo e all'innovazione Andrea Premoselli avrebbe elencato assieme a un team di esperti giunti da tutta Italia le principali ricadute positive e i benefici ambientali, sociali ed economici della centrale a biomasse da 44 mw termici che la società Fortore, in accordo con la stessa amministrazione comunale, voleva costruire nell'area dell'ex caserma Urli. E invece, in un clima da stadio molto ostile ai principali protagonisti della vicenda - il più "beccato" è stato proprio l'assessore Premoselli - sono andati in scena due dietrofront II primo, come detto, è arrivato direttamente dalla voce del sindaco. «Chiediamo ufficialmente alla Fortore di sospendere il progetto sulla centrale a biomasse». Il secondo passo indietro lo aveva fatto già a inizio serata l'amministratore delegato Fortore Energia spa, Riccardo Ducali. «Se non riusciremo a convincere i cittadini e qui di scettici mi pare ce ne siano parecchi, non faremo nessun impianto». Se a questi si aggiunge anche la preoccupazione espressa dall'assessore alla sanità Michela Gasparutti e il "no" dell'assessore provinciale della Lega Nord Stefano Teghil a centrali a biomasse di questa entità e grandezza, sembra che sulla vicenda si sia giunti al capolinea.
Soddisfatta l'opposizione. «Ci sentiamo come minoranza - ha dichiarato Loris Agosto - di ringraziare tutta la gente che senza colore politico si è schierata contro questo progetto scellerato che la maggioranza voleva far passare in gran silenzio, sottobanco. È un anno che non abbiamo risposte su questo argomento; il paese si è unito nella sua forte identità di "Perla del Friuli" e grazie a una mobilitazione senza precedenti ha ottenuto una grande vittoria Ora vedremo se manterranno la parola data e ritireranno il progetto». Loris Agosto, leader della minoranza infine, affonda il colpo e chiede le dimissioni della giunta. «Il sindaco non è stato in grado di capire il paese e con ostinatezza a proposto un progetto senza ascoltare i propri cittadini. Mi chiedo come farà a governare l'attuale maggioranza nel prossimo anno e mezzo?! Proprio per questo motivo chiediamo le dimissioni della giunta».
Dario Venturini
NEL MIRINO L'ASSESSORE COMUNALE PREMOSELLI. LA MINORANZA: ORA VEDREMO SE RITIRERANNO IL PROGETTO
DOPO IL SINDACO, ANCHE LA SOCIETA' COSTRUTTRICE FA DIETROFRONT SULL'IMPIANTO A BIOMASSE
A Tarcento non si costruirà nessun tipo di centrale a biomasse, né delle dimensioni annunciate né di grandezza inferiore». Ad annunciarlo è il sindaco Roberto Pinosa, all'indomani dell' affollata assemblea pubblica indetta dalla maggioranza per la presentazione del progetto di teleriscaldamento nel comune collinare. Fumata nera perciò per l'opera da 50 milioni di euro che nelle settimane scorse aveva scatenato l'ira dei cittadini.
In poco tempo il comitato del no ha raccolto quasi duemila sottoscrizioni. Di fronte un palazzetto dello sport stracolmo, si parla di più di mille 500 intervenuti, ci si aspettava una serata dove l'assessore allo sviluppo e all'innovazione Andrea Premoselli avrebbe elencato assieme a un team di esperti giunti da tutta Italia le principali ricadute positive e i benefici ambientali, sociali ed economici della centrale a biomasse da 44 mw termici che la società Fortore, in accordo con la stessa amministrazione comunale, voleva costruire nell'area dell'ex caserma Urli. E invece, in un clima da stadio molto ostile ai principali protagonisti della vicenda - il più "beccato" è stato proprio l'assessore Premoselli - sono andati in scena due dietrofront II primo, come detto, è arrivato direttamente dalla voce del sindaco. «Chiediamo ufficialmente alla Fortore di sospendere il progetto sulla centrale a biomasse». Il secondo passo indietro lo aveva fatto già a inizio serata l'amministratore delegato Fortore Energia spa, Riccardo Ducali. «Se non riusciremo a convincere i cittadini e qui di scettici mi pare ce ne siano parecchi, non faremo nessun impianto». Se a questi si aggiunge anche la preoccupazione espressa dall'assessore alla sanità Michela Gasparutti e il "no" dell'assessore provinciale della Lega Nord Stefano Teghil a centrali a biomasse di questa entità e grandezza, sembra che sulla vicenda si sia giunti al capolinea.
Soddisfatta l'opposizione. «Ci sentiamo come minoranza - ha dichiarato Loris Agosto - di ringraziare tutta la gente che senza colore politico si è schierata contro questo progetto scellerato che la maggioranza voleva far passare in gran silenzio, sottobanco. È un anno che non abbiamo risposte su questo argomento; il paese si è unito nella sua forte identità di "Perla del Friuli" e grazie a una mobilitazione senza precedenti ha ottenuto una grande vittoria Ora vedremo se manterranno la parola data e ritireranno il progetto». Loris Agosto, leader della minoranza infine, affonda il colpo e chiede le dimissioni della giunta. «Il sindaco non è stato in grado di capire il paese e con ostinatezza a proposto un progetto senza ascoltare i propri cittadini. Mi chiedo come farà a governare l'attuale maggioranza nel prossimo anno e mezzo?! Proprio per questo motivo chiediamo le dimissioni della giunta».
Dario Venturini
UN DURO COLPO ALLA FILOSOFIA DEL <<TANTO NON CAMBIA MAI NIENTE>>
Il commento - Il Gazzettino - Sabato 18 Luglio 2009
A Tarcento di legno che brucia - e relativo fumo - se ne intendono: è l'unico luogo al mondo ove esiste una "figura professionale" deputata a seguirne l'andamento, quel Vecchio Venerando che guardando la direzione delle "emissioni" del Pignarùl Grant di Coia la sera dell'Epifania detta legge sull'anno che verrà. Ma è solo la magia dì una sera...
Così quando si è sparsa la voce che un falò "in continuo" di 120 mila tonnellate di legno sarebbe bruciato per tutto l'arco dell'anno, il paese si è "riscaldato". La gente si è mossa. E lo ha fatto con una forza senza precedenti, quasi anacronistica in un'epoca ove si preferisce l'intrattenimento davanti a schermi ultrapiatti e tubi catodici al duro ma affascinante mestiere della cura e dell'impegno verso il proprio territorio. In soli quindici giorni il tam tam messo in moto dal timore delle ripercussioni sull'ambiente e sulla salute di un colossale impianto a biomasse è dilagato in modo da contagiare almeno un migliaio di persone (su ottomila cittadini) che hanno prima firmato una petizione, e poi si sono mobilitate per seguire due incontri -martedì e giovedì - organizzati dal comitato del no e dall'amministrazione comunale, sponsor di una centrale che doveva far entrare Tarcento nel gotha delle energie rinnovabili. Incontri che hanno avuto un peso determinante, spostando la bilancia delle decisioni da un "sì" incondizionato a un "ni" che lunedì in consiglio comunale diverrà compiutamente "no".
Sarà così, perché lì la gente ci sarà, a presidiare il valore di una conquista ottenuta col più compiuto dei mezzi democratici: la partecipazione. Dai tempi del terremoto non si vedeva una così massiccia, interessata, appassionata adesione ai destini della comunità. È una lezione per tutti coloro che alla politica della "casta" rispondono con un'alzata di spalle rassegnati al "tanto non cambia nulla". Cambia, eccome se cambia, se la gente si muove. A Tarcento nessuno ha potuto impedirlo. Non sono valsi i supposti benefici economici del teleriscaldamento, che a dire del Comune avrebbe portato acqua calda e riscaldamento gratis a tutti, senza cambiare impianti. Non sono valsi gli appelli alla necessità di bonificare una caserma dismessa da decenni. Non è valso l'appello a evitare "vergognose campagne di disinformazione giocate sulle paure e le ansie della gente".
La gente si è mossa e non solo per paura, ma perché ha percepito che questo impianto - giusto o sbagliato che fosse -andava contro la stessa identità di Tarcento, riconosciuta dagli stessi tarcentini: un luogo divenuto isola residenziale ambita da alcune delle più influenti famiglie dei capitani d'industria friulani, fiero delle sue specificità paesaggistiche e ambientali, geloso della sua intramontabile fama di "Perla del Friuli". Formula cara a Chino Ermacora, cui è dedicato un cippo su quel colle dì Sant'Eufemia che Sandro Comini definì la "Spoon River" del Friuli, ove riposano i grandi cantori della nostra terra come Meni Ucel e Lelo Cjanton: proprio ai piedi di questo meraviglioso gioiello verde doveva sbuffare l'enorme calderone a biomasse. Ma la gente si è mossa e la minaccia ora si allontana...
Walter Tomada
A Tarcento di legno che brucia - e relativo fumo - se ne intendono: è l'unico luogo al mondo ove esiste una "figura professionale" deputata a seguirne l'andamento, quel Vecchio Venerando che guardando la direzione delle "emissioni" del Pignarùl Grant di Coia la sera dell'Epifania detta legge sull'anno che verrà. Ma è solo la magia dì una sera...
Così quando si è sparsa la voce che un falò "in continuo" di 120 mila tonnellate di legno sarebbe bruciato per tutto l'arco dell'anno, il paese si è "riscaldato". La gente si è mossa. E lo ha fatto con una forza senza precedenti, quasi anacronistica in un'epoca ove si preferisce l'intrattenimento davanti a schermi ultrapiatti e tubi catodici al duro ma affascinante mestiere della cura e dell'impegno verso il proprio territorio. In soli quindici giorni il tam tam messo in moto dal timore delle ripercussioni sull'ambiente e sulla salute di un colossale impianto a biomasse è dilagato in modo da contagiare almeno un migliaio di persone (su ottomila cittadini) che hanno prima firmato una petizione, e poi si sono mobilitate per seguire due incontri -martedì e giovedì - organizzati dal comitato del no e dall'amministrazione comunale, sponsor di una centrale che doveva far entrare Tarcento nel gotha delle energie rinnovabili. Incontri che hanno avuto un peso determinante, spostando la bilancia delle decisioni da un "sì" incondizionato a un "ni" che lunedì in consiglio comunale diverrà compiutamente "no".
Sarà così, perché lì la gente ci sarà, a presidiare il valore di una conquista ottenuta col più compiuto dei mezzi democratici: la partecipazione. Dai tempi del terremoto non si vedeva una così massiccia, interessata, appassionata adesione ai destini della comunità. È una lezione per tutti coloro che alla politica della "casta" rispondono con un'alzata di spalle rassegnati al "tanto non cambia nulla". Cambia, eccome se cambia, se la gente si muove. A Tarcento nessuno ha potuto impedirlo. Non sono valsi i supposti benefici economici del teleriscaldamento, che a dire del Comune avrebbe portato acqua calda e riscaldamento gratis a tutti, senza cambiare impianti. Non sono valsi gli appelli alla necessità di bonificare una caserma dismessa da decenni. Non è valso l'appello a evitare "vergognose campagne di disinformazione giocate sulle paure e le ansie della gente".
La gente si è mossa e non solo per paura, ma perché ha percepito che questo impianto - giusto o sbagliato che fosse -andava contro la stessa identità di Tarcento, riconosciuta dagli stessi tarcentini: un luogo divenuto isola residenziale ambita da alcune delle più influenti famiglie dei capitani d'industria friulani, fiero delle sue specificità paesaggistiche e ambientali, geloso della sua intramontabile fama di "Perla del Friuli". Formula cara a Chino Ermacora, cui è dedicato un cippo su quel colle dì Sant'Eufemia che Sandro Comini definì la "Spoon River" del Friuli, ove riposano i grandi cantori della nostra terra come Meni Ucel e Lelo Cjanton: proprio ai piedi di questo meraviglioso gioiello verde doveva sbuffare l'enorme calderone a biomasse. Ma la gente si è mossa e la minaccia ora si allontana...
Walter Tomada
BIOMASSE, DIETROFRONT DEL COMUNE
Il Gazzettino - Sabato 18 Luglio 2009
L'ANNUNCIO DEL SINDACO AL TERMINE DELL'ASSEMBLEA PUBBLICA: <<BLOCCATO L'ITER PER LA CENTRALE>>
LA SODDISFAZIONE DEL COMITATO DEL NO CHE PERO' MANTIENE LA MOBILITAZIONE FINO AL PROSSIMO CONSIGLIO
Niente centrale a biomasse. «Se il paese non la vuole, allora non la faremo» ha detto il sindaco Roberto Pinosa chiudendo l'incontro pubblico promosso dal Municipio giovedì sera al Palazzetto dello sport. Dopo ripetuti attacchi dal gruppo di opposizione, del comitato del "no" e di altri referenti e cittadini, l'animata riunione pubblica è terminata con la comunicazione ufficiale del primo cittadino che, di fatto, mette una pietra tombale sul progetto della Fortore.
«Ho invitato l'azienda ha ritirare il piano - ha detto Pinosa - in modo tale da bloccare l'iter appena avviato in Provincia. Abbiamo cercato dì informare la comunità riguardo la centrale e abbiamo preso atto che non c'è condivisione. Abbiamo ascoltato la popolazione che ha preso parte all'incontro e compreso come il piano non piaccia e faccia paura per diversi motivi. Per questo è stata fatta la scelta di non proseguire. Questa è la decisione della comunità e il Municipio la accoglie. Non si parlerà più di biomasse a Tarcento, né di impianti piccoli né di medi e tanto meno di grandi: stia quindi tranquillo chi temeva ripercussioni per salute, deprezzamento di immobili, emissioni in atmosfera e quant'altro».
Pinosa fa notare comunque alcuni aspetti. «La legge Illy, quindi una legge varata dal centrosinistra, ha imposto ai Comuni di individuare dei siti per creare impianti a biomassa sul territorio poiché questo tipo di centrali vengono considerate il futuro. Non a caso è stata autorizzata quella ancora più grande di Pontebba. Su quella legge ci siamo mossi, certi di fare del bene e non del male a una cittadina in cui tutti noi viviamo. Creare un impianto a Tarcento significava assistere a un investimento importante, che non si registrava da decenni, e poter godere dei vantaggi per altrettanti decenni, eliminando molti camini incontrollati e sostituendoli con uno solo, monito-rato 24 ore al giorno. Non si trattava di un inceneritore di rifiuti, come è stato più volte detto, ma di una centrale a biomasse. In ogni caso l'impianto non si farà».
Grande la soddisfazione del Comitato del "no" che però continua a rimanere attivo e a raccogliere firme di adesione (come è stato fatto ieri in un banchetto allestito al mercato), almeno fino alla giornata di lunedì quando si riunisce il consiglio comunale. L'assemblea civica è stata convocata su richiesta del gruppo di opposizione (Agosto, Tollis, Cossa, Pellarini, Nardini e Graziani) per discutere in sede istituzionale proprio del progetto biomasse. «Crediamo che in quell'occasione - dice Fabio Zoz del Comitato del "no" - si potrà mettere definitivamente la parola fine al progetto. Da parte del nostro gruppo di cittadini, creato il 27 giugno, c'è grande soddisfazione per la decisione assunta dal Comune, peraltro in tempi molto brevi».
Paola Treppo
L'ANNUNCIO DEL SINDACO AL TERMINE DELL'ASSEMBLEA PUBBLICA: <<BLOCCATO L'ITER PER LA CENTRALE>>
LA SODDISFAZIONE DEL COMITATO DEL NO CHE PERO' MANTIENE LA MOBILITAZIONE FINO AL PROSSIMO CONSIGLIO
Niente centrale a biomasse. «Se il paese non la vuole, allora non la faremo» ha detto il sindaco Roberto Pinosa chiudendo l'incontro pubblico promosso dal Municipio giovedì sera al Palazzetto dello sport. Dopo ripetuti attacchi dal gruppo di opposizione, del comitato del "no" e di altri referenti e cittadini, l'animata riunione pubblica è terminata con la comunicazione ufficiale del primo cittadino che, di fatto, mette una pietra tombale sul progetto della Fortore.
«Ho invitato l'azienda ha ritirare il piano - ha detto Pinosa - in modo tale da bloccare l'iter appena avviato in Provincia. Abbiamo cercato dì informare la comunità riguardo la centrale e abbiamo preso atto che non c'è condivisione. Abbiamo ascoltato la popolazione che ha preso parte all'incontro e compreso come il piano non piaccia e faccia paura per diversi motivi. Per questo è stata fatta la scelta di non proseguire. Questa è la decisione della comunità e il Municipio la accoglie. Non si parlerà più di biomasse a Tarcento, né di impianti piccoli né di medi e tanto meno di grandi: stia quindi tranquillo chi temeva ripercussioni per salute, deprezzamento di immobili, emissioni in atmosfera e quant'altro».
Pinosa fa notare comunque alcuni aspetti. «La legge Illy, quindi una legge varata dal centrosinistra, ha imposto ai Comuni di individuare dei siti per creare impianti a biomassa sul territorio poiché questo tipo di centrali vengono considerate il futuro. Non a caso è stata autorizzata quella ancora più grande di Pontebba. Su quella legge ci siamo mossi, certi di fare del bene e non del male a una cittadina in cui tutti noi viviamo. Creare un impianto a Tarcento significava assistere a un investimento importante, che non si registrava da decenni, e poter godere dei vantaggi per altrettanti decenni, eliminando molti camini incontrollati e sostituendoli con uno solo, monito-rato 24 ore al giorno. Non si trattava di un inceneritore di rifiuti, come è stato più volte detto, ma di una centrale a biomasse. In ogni caso l'impianto non si farà».
Grande la soddisfazione del Comitato del "no" che però continua a rimanere attivo e a raccogliere firme di adesione (come è stato fatto ieri in un banchetto allestito al mercato), almeno fino alla giornata di lunedì quando si riunisce il consiglio comunale. L'assemblea civica è stata convocata su richiesta del gruppo di opposizione (Agosto, Tollis, Cossa, Pellarini, Nardini e Graziani) per discutere in sede istituzionale proprio del progetto biomasse. «Crediamo che in quell'occasione - dice Fabio Zoz del Comitato del "no" - si potrà mettere definitivamente la parola fine al progetto. Da parte del nostro gruppo di cittadini, creato il 27 giugno, c'è grande soddisfazione per la decisione assunta dal Comune, peraltro in tempi molto brevi».
Paola Treppo
AUTONOMI CON LA NATURA
La Vita Cattolica - Sabato 18 Luglio 2009
NON SEMPRE I CITTADINI ACCOLGONO DI BUON GRADO IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO SUL LORO TERRITORIO. ALLARMATI PER LA SALUTE
Si anima in Friuli la discussione sulle centrali a biomasse. Da una parte c'è chi enfatizza i benefici legati alla produzione di energia naturale e rinnovabile, dall'altra, chi ne evidenziale criticità, relazionate perlopiù alla gestione degli impianti.
Negli ultimi anni è aumentato sensibilmente lo sforzo che l'Italia e le regioni stanno effettuando, coerentemente con la politica comunitaria, per ridurre il fabbisogno di energia e individuare nuove fonti energetiche sostenibili di approvvigionamento. In questo contesto, il settore delle agroenergie appare tra i più promettenti e, in particolare, le biomasse, ottenute anche da colture dedicate, sia di natura erbacea che legnosa. Non sempre i cittadini accolgono di buon grado il progetto di realizzazione di una centrale a biomasse sul loro territorio. Preoccupati, nella maggior parte dei casi, per le possibili ripercussioni ambientali e sulla salute dell'opera. È il caso di Tarcento, ma anche di Pontebba, dove è stata avviata anche una raccolta di firme contro la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e teleriscaldamento che consuma 140 mila tonnellate l'anno di biomassa legnosa, progettato da Omnia Energia e autorizzato dalla Provincia di Udine.
Ma le esperienze positive non mancano. A Pulfero il Comune ha riqualificato l'impianto termico a gas metano convertendolo in un impianto alimentato da una fonte energetica rinnovabile: il legno cippato (nella foto), cioè prodotto dalla sminuzzatura di legno (scarti delle lavorazioni, come ramaglie) proveniente dai boschi delle Valli del Natisone. Dunque, anche i costi per i trasporti hanno un impatto limitato. La caldaia installata è collegata mediante una rete di teleriscaldamento ad alcuni edifici del capoluogo (ai quali garantisce riscaldamento e acqua calda sanitaria): scuola materna, elementare, palestra, ambulatorio, sala consiliare, municipio e alcune utenze private ed esercizi pubblici. Nulla a che vedere con gli impianti in cantiere a Pontebba e Tarcento. In primo luogo per le dimensioni, più contenute. La caldaia di Pulfero, infatti, ha una potenza di 348 kW e il consumo medio di cippato è di circa 150 tonnellate all'anno. «L'impianto, uno dei primi in Friuli, necessita di un carico la settimana, in pratica, un camion da 4 tonnellate», spiega Stefano Predan, segretario della Kmecza Zveva - Associazione agricoltori, e referente regionale della Confederazione italiana agricoltori per quanto riguarda il settore delle energie agroforestali. Attivo da novembre 2008, l'impianto funziona a pieno regime da settembre ad aprile; lavora a regimi minimi durante l'estate - ora è spento -, quando serve a riscaldare solo l'acqua sanitaria.
la fornitura dell'impianto è affidata a 11 ditte boschive focali, riunite nella cooperativa Elena, Energia legno Natisone. -La filiera è locale», evidenzia Predan. «Qui - continua - non si paria di speculazione economica. L'impianto fa risparmiare il Comune (del 20% rispetto all'uso del metano) e alimenta una microeconomia sul territorio». Quanto alle emissioni, «risultano di molto inferiori ai limiti fissati dalla legge italiana» e la combustione raffinata del legno «produce una limitata quantità di ceneri raccolte in appositi contenitori che vanno in discarica. Diossina, CO2... possono essere problematiche per centrali di determinate dimensioni. Gli impianti per la produzione di energia rinnovabile da fonti agroforestali devono essere intimamente collegati al territorio - sottolinea Predan, che esprime la posizione della Cia -. In questo modo, l'impianto, al 90% dei casi, è sostenibile». E ancora, «non ha senso realizzare un impianto solo per la produzione di energia elettrica». Predan ricorda il caso della centrale di Arta Terme, «la più grande in regione con una potenza di 1 mW elettrico e dì circa 4 termici. L'impianto funziona perché si utilizza l'energia termica». Infine, «è necessario che la Regione fissi criteri precisi per quanto riguarda le autorizzazioni. In particolare, i Comuni devono avere limitate possibilità di scelta su determinati impianti, fino a 1 megawatt di potenza. Per potenze maggiori, servono altri tipi di valutazione, che vanno oltre l'immediata convenienza cui, tante volte, guardano i sindaci».
Erika Adami
NON SEMPRE I CITTADINI ACCOLGONO DI BUON GRADO IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO SUL LORO TERRITORIO. ALLARMATI PER LA SALUTE
Si anima in Friuli la discussione sulle centrali a biomasse. Da una parte c'è chi enfatizza i benefici legati alla produzione di energia naturale e rinnovabile, dall'altra, chi ne evidenziale criticità, relazionate perlopiù alla gestione degli impianti.
Negli ultimi anni è aumentato sensibilmente lo sforzo che l'Italia e le regioni stanno effettuando, coerentemente con la politica comunitaria, per ridurre il fabbisogno di energia e individuare nuove fonti energetiche sostenibili di approvvigionamento. In questo contesto, il settore delle agroenergie appare tra i più promettenti e, in particolare, le biomasse, ottenute anche da colture dedicate, sia di natura erbacea che legnosa. Non sempre i cittadini accolgono di buon grado il progetto di realizzazione di una centrale a biomasse sul loro territorio. Preoccupati, nella maggior parte dei casi, per le possibili ripercussioni ambientali e sulla salute dell'opera. È il caso di Tarcento, ma anche di Pontebba, dove è stata avviata anche una raccolta di firme contro la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e teleriscaldamento che consuma 140 mila tonnellate l'anno di biomassa legnosa, progettato da Omnia Energia e autorizzato dalla Provincia di Udine.
Ma le esperienze positive non mancano. A Pulfero il Comune ha riqualificato l'impianto termico a gas metano convertendolo in un impianto alimentato da una fonte energetica rinnovabile: il legno cippato (nella foto), cioè prodotto dalla sminuzzatura di legno (scarti delle lavorazioni, come ramaglie) proveniente dai boschi delle Valli del Natisone. Dunque, anche i costi per i trasporti hanno un impatto limitato. La caldaia installata è collegata mediante una rete di teleriscaldamento ad alcuni edifici del capoluogo (ai quali garantisce riscaldamento e acqua calda sanitaria): scuola materna, elementare, palestra, ambulatorio, sala consiliare, municipio e alcune utenze private ed esercizi pubblici. Nulla a che vedere con gli impianti in cantiere a Pontebba e Tarcento. In primo luogo per le dimensioni, più contenute. La caldaia di Pulfero, infatti, ha una potenza di 348 kW e il consumo medio di cippato è di circa 150 tonnellate all'anno. «L'impianto, uno dei primi in Friuli, necessita di un carico la settimana, in pratica, un camion da 4 tonnellate», spiega Stefano Predan, segretario della Kmecza Zveva - Associazione agricoltori, e referente regionale della Confederazione italiana agricoltori per quanto riguarda il settore delle energie agroforestali. Attivo da novembre 2008, l'impianto funziona a pieno regime da settembre ad aprile; lavora a regimi minimi durante l'estate - ora è spento -, quando serve a riscaldare solo l'acqua sanitaria.
la fornitura dell'impianto è affidata a 11 ditte boschive focali, riunite nella cooperativa Elena, Energia legno Natisone. -La filiera è locale», evidenzia Predan. «Qui - continua - non si paria di speculazione economica. L'impianto fa risparmiare il Comune (del 20% rispetto all'uso del metano) e alimenta una microeconomia sul territorio». Quanto alle emissioni, «risultano di molto inferiori ai limiti fissati dalla legge italiana» e la combustione raffinata del legno «produce una limitata quantità di ceneri raccolte in appositi contenitori che vanno in discarica. Diossina, CO2... possono essere problematiche per centrali di determinate dimensioni. Gli impianti per la produzione di energia rinnovabile da fonti agroforestali devono essere intimamente collegati al territorio - sottolinea Predan, che esprime la posizione della Cia -. In questo modo, l'impianto, al 90% dei casi, è sostenibile». E ancora, «non ha senso realizzare un impianto solo per la produzione di energia elettrica». Predan ricorda il caso della centrale di Arta Terme, «la più grande in regione con una potenza di 1 mW elettrico e dì circa 4 termici. L'impianto funziona perché si utilizza l'energia termica». Infine, «è necessario che la Regione fissi criteri precisi per quanto riguarda le autorizzazioni. In particolare, i Comuni devono avere limitate possibilità di scelta su determinati impianti, fino a 1 megawatt di potenza. Per potenze maggiori, servono altri tipi di valutazione, che vanno oltre l'immediata convenienza cui, tante volte, guardano i sindaci».
Erika Adami
CENTRALE A BIOMASSE, VERSO IL TAVOLO DI LAVORO
La Vita Cattolica - Sabato 18 Luglio 2009
Settimana tutta dedicata al tema «centrale a biomasse» quella appena conclusa a Tarcento. Da un lato, il comitato che si batte per vedere stracciato il progetto della ditta Fortore ha organizzato un convegno martedì 14 luglio nell'audito-rium delle scuole elementari, dall'altro, l'amministrazione ha presentato, due sere più tardi al palazzetto dello sport, l'elaborato della centrale «di teleriscaldamento» della potenza di 44,4 Mega Watt termici.
Il 14 luglio chi non ce l'ha fatta, e sono stati in tanti, a entrare nell’auditorium (nella foto a lato), inadeguato a ospitare la conferenza indetta dal fronte del no (superata la quota delle mille firme raccolte), ha potuto seguire il dibattito in video conferenza dai corridoi della scuola elementare. Da lì ha ascoltato le relazioni di studiosi e tecnici che hanno messo in guardia sui danni alla salute e all'ambiente che potrebbero derivare dal funzionamento di un impianto come quello previsto a Tarcento,
Helmut Tributsch, professore alla Libera Università di Berlino, ha affermato senza mezzi termini che «i dati forniti dall'imprenditore che vuole costruire la centrale sono falsi», riferendosi a quelli «sull'emissione di diossina», specificando che «se si brucia legno, anche vergine, sempre si produce inquinamento» e invitando gli amministratori «a controllare il progetto, valutandone la sostenibilità da ogni punto di vista». Il suo intervento ha, di fatto, sintetizzato quello che è stato poi l'intero dibattito.
In primo piano, dunque, la tutela della salute. Anche al di là delle polemiche prettamente politiche, che non sono mancate, riferite direttamente al sindaco Roberto Pinosa, seduto in prima fila, per l'iter di un progetto che, fino a un mese fa, era sconosciuto ai più. La serata è servita per tentare un'analisi tecnica e scientifica sull'argomento biomassa proposta come energia rinnovabile, soste-nibile e pulita. Caratteristiche rilevate durante la presentazione del progetto ospitata al palazzetto dello sport e organizzata dal Comune: questo tipo dì impianti ha dalla sua «il costante controllo delle possibili emissioni» nel rispetto «delle rigidissime norme» imposte a livello europeo. Ma non solo: se si mette sulla bilancia il biossido di carbonio prodotto dalla combustione delle biomasse - questa la spiegazione contenuta nell'opuscolo recapitato ai tarcentini dal Comune, che lo ha proposto come un «percorso per capire che cos'è una centrale a biomasse e la sua rete cittadina di teleriscaldamento» -, si vede che questa «è pari a quella assorbita dai vegetali per produrre la stessa quantità di biomasse». Risultato: una centrale, si legge, «ha un bilancio zero nelle emissioni di gas serra», quindi la combustione di biomasse rappresenta «l'energia rinnovabile per eccellenza».
Resta il fatto che, è stato messo in evidenza alle elementari, mancano studi preliminari sul reale impatto ambientale della struttura {i dubbi riguardano la potenza della centrale, il reperimento e il tipo di materia prima che verrà utilizzata inizialmente e in futuro), e per questa ragione, non sono chiare le conseguenze legate allo scotto che i cittadini potrebbero pagare in termini di salute. In-somma, tutte domande che, in questa fase, restano senza risposta. Che può essere deducibile solo dall'analisi di quanto già si conosce. Per esempio, ha spiegato Mario Canciani, dirigente della clinica pediatrica dell'Università di Udine, non riferendosi direttamente alla centrale, «gli agenti inquinanti passano anche attraverso la placenta causando seri danni al feto e le polveri sottili riescono ad attraversare persine il vetro».
Anche il biologo Alberto Candolini ha rilevato che «non esiste alcun studio climatico sull'andamento dei venti nella conca tarcentina», ma «si può comunque ipotizzare un ristagno in un paese che tutto sommato non presenta, per ora, grossi problemi di inquinamento», fatto questo rilevato da un suo studio, condotto 10 anni fa, sui licheni presenti in zona.
Rimane il dubbio, sollevato anche da Legambiente, che giudica comunque «le biomasse un'importante fonte energetica alternativa», su cosa sarà effettivamente la centrale tarcentina: «una fonte per ricavare teleriscaldamento - si è chiesto Giorgio Cavallo, presidente regionale del sodalizio -, oppure un'attività industriale per produrre energia elettrica?».
Il Comune, da parte sua, ha presentato l'elaborato sottolineando i vantaggi del teleriscaldamento. «In questa fase - ha detto il sindaco Pinosa -serve la collaborazione di tutti, lasciando da parte la politica e facendo parlare i tecnici. Cerchiamo di capire bene - ha aggiunto - e di far capire alla gente di cosa si tratta. Se poi verrà rilevato che ci potrebbero essere danni ambientali e alla salute, nessuno ci obbliga a fare la centrale».
Insomma, il passo successivo impone l'apertura di un tavolo di lavoro tecnico {«era un percorso che andava fatto prima di fare il progetto», hanno tuonato i tarcentini contrari), perché, ha detto Michela Gasparutti, assessore alla Sanità del Comune di Tarcento, durante il dibattito organizzato dal comitato per il no, «è quanto mai necessaria, sulla questione, una condivisione totale». Da amministratrice ha parlato del bisogno di fare chiarezza sotto ogni punto di vista, prima di prendere una decisione definitiva.
Con queste premesse la discussione passa nuovamente dentro palazzo Frangipane: su richiesta dell'opposizione, martedì 20 luglio, alle 20.30, ci sarà consiglio comunale.
Monika Pascolo
Settimana tutta dedicata al tema «centrale a biomasse» quella appena conclusa a Tarcento. Da un lato, il comitato che si batte per vedere stracciato il progetto della ditta Fortore ha organizzato un convegno martedì 14 luglio nell'audito-rium delle scuole elementari, dall'altro, l'amministrazione ha presentato, due sere più tardi al palazzetto dello sport, l'elaborato della centrale «di teleriscaldamento» della potenza di 44,4 Mega Watt termici.
Il 14 luglio chi non ce l'ha fatta, e sono stati in tanti, a entrare nell’auditorium (nella foto a lato), inadeguato a ospitare la conferenza indetta dal fronte del no (superata la quota delle mille firme raccolte), ha potuto seguire il dibattito in video conferenza dai corridoi della scuola elementare. Da lì ha ascoltato le relazioni di studiosi e tecnici che hanno messo in guardia sui danni alla salute e all'ambiente che potrebbero derivare dal funzionamento di un impianto come quello previsto a Tarcento,
Helmut Tributsch, professore alla Libera Università di Berlino, ha affermato senza mezzi termini che «i dati forniti dall'imprenditore che vuole costruire la centrale sono falsi», riferendosi a quelli «sull'emissione di diossina», specificando che «se si brucia legno, anche vergine, sempre si produce inquinamento» e invitando gli amministratori «a controllare il progetto, valutandone la sostenibilità da ogni punto di vista». Il suo intervento ha, di fatto, sintetizzato quello che è stato poi l'intero dibattito.
In primo piano, dunque, la tutela della salute. Anche al di là delle polemiche prettamente politiche, che non sono mancate, riferite direttamente al sindaco Roberto Pinosa, seduto in prima fila, per l'iter di un progetto che, fino a un mese fa, era sconosciuto ai più. La serata è servita per tentare un'analisi tecnica e scientifica sull'argomento biomassa proposta come energia rinnovabile, soste-nibile e pulita. Caratteristiche rilevate durante la presentazione del progetto ospitata al palazzetto dello sport e organizzata dal Comune: questo tipo dì impianti ha dalla sua «il costante controllo delle possibili emissioni» nel rispetto «delle rigidissime norme» imposte a livello europeo. Ma non solo: se si mette sulla bilancia il biossido di carbonio prodotto dalla combustione delle biomasse - questa la spiegazione contenuta nell'opuscolo recapitato ai tarcentini dal Comune, che lo ha proposto come un «percorso per capire che cos'è una centrale a biomasse e la sua rete cittadina di teleriscaldamento» -, si vede che questa «è pari a quella assorbita dai vegetali per produrre la stessa quantità di biomasse». Risultato: una centrale, si legge, «ha un bilancio zero nelle emissioni di gas serra», quindi la combustione di biomasse rappresenta «l'energia rinnovabile per eccellenza».
Resta il fatto che, è stato messo in evidenza alle elementari, mancano studi preliminari sul reale impatto ambientale della struttura {i dubbi riguardano la potenza della centrale, il reperimento e il tipo di materia prima che verrà utilizzata inizialmente e in futuro), e per questa ragione, non sono chiare le conseguenze legate allo scotto che i cittadini potrebbero pagare in termini di salute. In-somma, tutte domande che, in questa fase, restano senza risposta. Che può essere deducibile solo dall'analisi di quanto già si conosce. Per esempio, ha spiegato Mario Canciani, dirigente della clinica pediatrica dell'Università di Udine, non riferendosi direttamente alla centrale, «gli agenti inquinanti passano anche attraverso la placenta causando seri danni al feto e le polveri sottili riescono ad attraversare persine il vetro».
Anche il biologo Alberto Candolini ha rilevato che «non esiste alcun studio climatico sull'andamento dei venti nella conca tarcentina», ma «si può comunque ipotizzare un ristagno in un paese che tutto sommato non presenta, per ora, grossi problemi di inquinamento», fatto questo rilevato da un suo studio, condotto 10 anni fa, sui licheni presenti in zona.
Rimane il dubbio, sollevato anche da Legambiente, che giudica comunque «le biomasse un'importante fonte energetica alternativa», su cosa sarà effettivamente la centrale tarcentina: «una fonte per ricavare teleriscaldamento - si è chiesto Giorgio Cavallo, presidente regionale del sodalizio -, oppure un'attività industriale per produrre energia elettrica?».
Il Comune, da parte sua, ha presentato l'elaborato sottolineando i vantaggi del teleriscaldamento. «In questa fase - ha detto il sindaco Pinosa -serve la collaborazione di tutti, lasciando da parte la politica e facendo parlare i tecnici. Cerchiamo di capire bene - ha aggiunto - e di far capire alla gente di cosa si tratta. Se poi verrà rilevato che ci potrebbero essere danni ambientali e alla salute, nessuno ci obbliga a fare la centrale».
Insomma, il passo successivo impone l'apertura di un tavolo di lavoro tecnico {«era un percorso che andava fatto prima di fare il progetto», hanno tuonato i tarcentini contrari), perché, ha detto Michela Gasparutti, assessore alla Sanità del Comune di Tarcento, durante il dibattito organizzato dal comitato per il no, «è quanto mai necessaria, sulla questione, una condivisione totale». Da amministratrice ha parlato del bisogno di fare chiarezza sotto ogni punto di vista, prima di prendere una decisione definitiva.
Con queste premesse la discussione passa nuovamente dentro palazzo Frangipane: su richiesta dell'opposizione, martedì 20 luglio, alle 20.30, ci sarà consiglio comunale.
Monika Pascolo
TARCENTO. MARCIA INDIETRO SULLA CENTRALE A BIOMASSE
La Vita Cattolica - Lunedì 20 Luglio 2009
DECISA CONTESTAZIONE DURANTE L'ASSEMBLEA DI IERI. L'AMMINISTRAZIONE CAPITOLA
(17 luglio, ore 13) - «A Tarcento di centrali a biomasse non se ne parla più, né di piccole né di grandi dimensioni. L’argomento è chiuso». È la dichiarazione odierna del sindaco Roberto Pinosa, dopo l’assemblea pubblica organizzata ieri sera, al palazzetto dello sport della cittadina collinare.
L’incontro, che ha fatto seguito a quello proposto martedì 14 (nella foto) dal comitato che si batte per bloccare la costruzione dell’impianto, è stato indetto proprio dall’amministrazione comunale. L’intento sarebbe stato quello di presentare ai tarcentini il tanto discusso progetto della centrale della ditta Fortore Spa, prevista nell’area dell’ex caserma Urli, con il supporto di testimonianze di esperienze positive in altre zone d’Italia e di relazioni di esperti sull’argomento (uno per tutti, il professor Franco Cotana, direttore del Centro di ricerca sulle biomasse dell’Università di Perugia). Ne è uscita una serata piuttosto movimentata, davanti a un folto pubblico che in più occasioni ha fatto sentire il proprio dissenso, conclusasi con la dichiarazione del «dietro front» da parte dell’amministrazione, confermata questa mattina da Pinosa.
«Sono amareggiato e anche preoccupato – ha aggiunto il primo cittadino –; mi sarebbe piaciuto aprire un tavolo di lavoro e sentire parlare i tecnici, sui rischi e sui vantaggi della centrale, ma a causa di una politica arrogante, maleducata e incapace di ascoltare, non è stato possibile far capire alla mia gente di cosa in realtà si trattava».
Non la pensa così Maurizio Petri, presidente del comitato contro la costruzione della centrale, sorto da poco più di un mese che ha raccolto fino ad oggi oltre 1500 firme (e non è intenzionato a sospendere la petizione): «Continuiamo a raccogliere le firme perché ce lo chiedono i tarcentini e i bei propositi del sindaco, sull’apertura del tavolo di lavoro andavano fatti un anno fa, prima di firmare qualsiasi protocollo d’intesa con la ditta Fortore Spa. Quello che sta accadendo in questi giorni in paese, con una mobilitazione che non si è mai vista, deve essere un monito per tutti gli amministratori, presenti e futuri, affinché le scelte e le decisioni vengano prese sempre informando prima i cittadini».
Adesso l’argomento passa a palazzo Frangipane: lunedì 20 luglio, alle ore 20.30, è previsto un consiglio comunale sull’argomento, richiesto d’urgenza, due settimane fa, dal gruppo di minoranza. Una riunione che potrebbe essere vanificata se nel frattempo, come invitata a fare dallo stesso sindaco Pinosa, la ditta Fortore chiederà alla Provincia di sospendere il progetto. «Non chiediamo una sospensione – ha detto Petri –, ma il ritiro definitivo dell’elaborato».
Monika Pascolo
DECISA CONTESTAZIONE DURANTE L'ASSEMBLEA DI IERI. L'AMMINISTRAZIONE CAPITOLA
(17 luglio, ore 13) - «A Tarcento di centrali a biomasse non se ne parla più, né di piccole né di grandi dimensioni. L’argomento è chiuso». È la dichiarazione odierna del sindaco Roberto Pinosa, dopo l’assemblea pubblica organizzata ieri sera, al palazzetto dello sport della cittadina collinare.
L’incontro, che ha fatto seguito a quello proposto martedì 14 (nella foto) dal comitato che si batte per bloccare la costruzione dell’impianto, è stato indetto proprio dall’amministrazione comunale. L’intento sarebbe stato quello di presentare ai tarcentini il tanto discusso progetto della centrale della ditta Fortore Spa, prevista nell’area dell’ex caserma Urli, con il supporto di testimonianze di esperienze positive in altre zone d’Italia e di relazioni di esperti sull’argomento (uno per tutti, il professor Franco Cotana, direttore del Centro di ricerca sulle biomasse dell’Università di Perugia). Ne è uscita una serata piuttosto movimentata, davanti a un folto pubblico che in più occasioni ha fatto sentire il proprio dissenso, conclusasi con la dichiarazione del «dietro front» da parte dell’amministrazione, confermata questa mattina da Pinosa.
«Sono amareggiato e anche preoccupato – ha aggiunto il primo cittadino –; mi sarebbe piaciuto aprire un tavolo di lavoro e sentire parlare i tecnici, sui rischi e sui vantaggi della centrale, ma a causa di una politica arrogante, maleducata e incapace di ascoltare, non è stato possibile far capire alla mia gente di cosa in realtà si trattava».
Non la pensa così Maurizio Petri, presidente del comitato contro la costruzione della centrale, sorto da poco più di un mese che ha raccolto fino ad oggi oltre 1500 firme (e non è intenzionato a sospendere la petizione): «Continuiamo a raccogliere le firme perché ce lo chiedono i tarcentini e i bei propositi del sindaco, sull’apertura del tavolo di lavoro andavano fatti un anno fa, prima di firmare qualsiasi protocollo d’intesa con la ditta Fortore Spa. Quello che sta accadendo in questi giorni in paese, con una mobilitazione che non si è mai vista, deve essere un monito per tutti gli amministratori, presenti e futuri, affinché le scelte e le decisioni vengano prese sempre informando prima i cittadini».
Adesso l’argomento passa a palazzo Frangipane: lunedì 20 luglio, alle ore 20.30, è previsto un consiglio comunale sull’argomento, richiesto d’urgenza, due settimane fa, dal gruppo di minoranza. Una riunione che potrebbe essere vanificata se nel frattempo, come invitata a fare dallo stesso sindaco Pinosa, la ditta Fortore chiederà alla Provincia di sospendere il progetto. «Non chiediamo una sospensione – ha detto Petri –, ma il ritiro definitivo dell’elaborato».
Monika Pascolo
BIOMASSE, OLTRE MILLE ALL'INCONTRO DEL COMITATO
Messaggero Veneto - Giovedì 16 Luglio
IL PROF TRIBUTSCH: CON UN IMPIANTO COSI' FORTE RISCHIO DIOSSINA. CAVALLO (LEGAMBIENTE): PRIMO PASSO VERSO L'INCENERITORE
L'ASSESSORE PROVINCIALE TEGHIL: FAVOREVOLE SOLO A PICCOLE CENTRALI, ECOCOMPATIBILI
LA POSIZIONE; MICHELA GASPARUTTI: LA SALUTE DEI CITTADINI DEVE ESSERE TUTELATA
Sala strapiena e moltissime persone anche nei corridoi (si parla di oltre mille intervenuti), dove erano stati allestiti maxischermi, in occasione della serata promossa dal comitato tarcentino per il no alla mega centrale a biomassa. Al tavolo dei relatori, vari esperti del settore delle energie rinnovabili e della sanità. Tangibile la preoccupazione e il malumore, testimoniati da mille 500 firme raccolte in soli quindici giorni. Ma anche qualche segnale di inversione di rotta, così come colto nelle parole dell'assessore Stefano Teghil, che ha espresso apprezzamento <<per le centrali di piccole dimensioni, ecocompatibili, funzionali alla filiera corta e al servizio del territorio>> e ha assicurato che <<l'iter per la conferenza dei servizi non è ancora partito>>. Tre sono i fronti delle proteste. Il primp nodo da sciogliere è di carattere ecologico. Destano preoccupazione l'impatto ambientale e visivo e l'intensificazione del traffico pesante, oltre 16.000 camion in un anno secondo il comitato. A questo va aggiunto il problema per lo smaltimento delle cenri (4mila tonnellate annue) e le variazioni che potrebbe subire il microclima; il secondo punto riguarda la tutela della salute pubblica. Ci sarebbe poi da risolvere anche la questione inquinamento da gasolio legata al trasporto del materiale legnoso. Terzo ed ultimo punto, la questione economica. Perplessità sulla conclamata possibilità di far cassa da parte della giunta Pinosa. E' infatti giudicata irrilevante la somma di 300.000 euro annuali che incasserebbe il Comune a fronte del giro d'affari di cui beneficerebbe la società che gestirà l'impianto. Numerosi, come detto, i relatori. <<Un'installazione - ha spiegato il professor Helmut Tributsch, ordinario di chimica fisica (in pensione) alla Libera UNiversità di Berlino - di quasi 50 mw corrisponderebbe a 13 mila focolari sempre accesi. Se si bruciassero 145 mila tonnellate annue di legno questo condurrebbe ad almeno 1,3 grammi di diossina che è tantissima; basti pensare che un paese come la Danimarca ne produce solamente 40 grammi annui. Inoltre, ci sarebbe il problema delle particelle fini ma anche del biossido di azoto>>. Preoccupato per la salute dei cittadini anche il dottor Mario Canciani, del Policlinico Universitario udinese, che ha ricordato come <<l'inquinamento provoca la metà delle patologie respiratorie con incidenza sopratutto sui bambini>>; l'ingegner Giorgio Cavallo, presidente regionale di Legambiente, invece ha messo in discussione le modalità operative. <<Questa sarebbe una centrale - ha dichiarato - di produzione prevalentemente elettrica. Solo un sedicesimo sarebbe usato per il teleriscaldamento e solo il 20% potrà essere trasformato in energia elettrica (10 megawatt) che la ditta che gestirà l'impianto venderà per ricavarne l'utile. Il resto del calore sviluppato dovrà essere raffreddato e disperso nell'ambiente. Poi dovranno realizzare una rete di distribuzione mentre Tarcento è già servito dal metano. Questo è solo un modo per arrivare all'inceneritore>>. Dubbi sono stati espressi anche dal biologo Alberto Candolini. All'assemblea è intervenuta anche l'assessore alla sanità di Tarcento Michela GAsparutti che vuole <<un tavolo tecnico per discutere la realizzazione dell'impianto affinchè si tuteli la salute dei cittadini>> dichiarando anche che non sosterrà mai progetti che comportino danni alla salute. Infine il sindaco di Tarcento Roberto Pinosa ha portato ad esempio il buon funzionamento dell'impianto di Arnoldstein e ha invitato la popolazione a partecipare all'incontro pubblico che si terrà negli spazi del Palazzetto dello sport questa sera alle 20.
Dario Venturini
IL PROF TRIBUTSCH: CON UN IMPIANTO COSI' FORTE RISCHIO DIOSSINA. CAVALLO (LEGAMBIENTE): PRIMO PASSO VERSO L'INCENERITORE
L'ASSESSORE PROVINCIALE TEGHIL: FAVOREVOLE SOLO A PICCOLE CENTRALI, ECOCOMPATIBILI
LA POSIZIONE; MICHELA GASPARUTTI: LA SALUTE DEI CITTADINI DEVE ESSERE TUTELATA
Sala strapiena e moltissime persone anche nei corridoi (si parla di oltre mille intervenuti), dove erano stati allestiti maxischermi, in occasione della serata promossa dal comitato tarcentino per il no alla mega centrale a biomassa. Al tavolo dei relatori, vari esperti del settore delle energie rinnovabili e della sanità. Tangibile la preoccupazione e il malumore, testimoniati da mille 500 firme raccolte in soli quindici giorni. Ma anche qualche segnale di inversione di rotta, così come colto nelle parole dell'assessore Stefano Teghil, che ha espresso apprezzamento <<per le centrali di piccole dimensioni, ecocompatibili, funzionali alla filiera corta e al servizio del territorio>> e ha assicurato che <<l'iter per la conferenza dei servizi non è ancora partito>>. Tre sono i fronti delle proteste. Il primp nodo da sciogliere è di carattere ecologico. Destano preoccupazione l'impatto ambientale e visivo e l'intensificazione del traffico pesante, oltre 16.000 camion in un anno secondo il comitato. A questo va aggiunto il problema per lo smaltimento delle cenri (4mila tonnellate annue) e le variazioni che potrebbe subire il microclima; il secondo punto riguarda la tutela della salute pubblica. Ci sarebbe poi da risolvere anche la questione inquinamento da gasolio legata al trasporto del materiale legnoso. Terzo ed ultimo punto, la questione economica. Perplessità sulla conclamata possibilità di far cassa da parte della giunta Pinosa. E' infatti giudicata irrilevante la somma di 300.000 euro annuali che incasserebbe il Comune a fronte del giro d'affari di cui beneficerebbe la società che gestirà l'impianto. Numerosi, come detto, i relatori. <<Un'installazione - ha spiegato il professor Helmut Tributsch, ordinario di chimica fisica (in pensione) alla Libera UNiversità di Berlino - di quasi 50 mw corrisponderebbe a 13 mila focolari sempre accesi. Se si bruciassero 145 mila tonnellate annue di legno questo condurrebbe ad almeno 1,3 grammi di diossina che è tantissima; basti pensare che un paese come la Danimarca ne produce solamente 40 grammi annui. Inoltre, ci sarebbe il problema delle particelle fini ma anche del biossido di azoto>>. Preoccupato per la salute dei cittadini anche il dottor Mario Canciani, del Policlinico Universitario udinese, che ha ricordato come <<l'inquinamento provoca la metà delle patologie respiratorie con incidenza sopratutto sui bambini>>; l'ingegner Giorgio Cavallo, presidente regionale di Legambiente, invece ha messo in discussione le modalità operative. <<Questa sarebbe una centrale - ha dichiarato - di produzione prevalentemente elettrica. Solo un sedicesimo sarebbe usato per il teleriscaldamento e solo il 20% potrà essere trasformato in energia elettrica (10 megawatt) che la ditta che gestirà l'impianto venderà per ricavarne l'utile. Il resto del calore sviluppato dovrà essere raffreddato e disperso nell'ambiente. Poi dovranno realizzare una rete di distribuzione mentre Tarcento è già servito dal metano. Questo è solo un modo per arrivare all'inceneritore>>. Dubbi sono stati espressi anche dal biologo Alberto Candolini. All'assemblea è intervenuta anche l'assessore alla sanità di Tarcento Michela GAsparutti che vuole <<un tavolo tecnico per discutere la realizzazione dell'impianto affinchè si tuteli la salute dei cittadini>> dichiarando anche che non sosterrà mai progetti che comportino danni alla salute. Infine il sindaco di Tarcento Roberto Pinosa ha portato ad esempio il buon funzionamento dell'impianto di Arnoldstein e ha invitato la popolazione a partecipare all'incontro pubblico che si terrà negli spazi del Palazzetto dello sport questa sera alle 20.
Dario Venturini
BIOMASSE, 700 FIRME CONTRO
Il Gazzettino - Martedì 14 luglio 2009
Incontro questa sera all’auditorium indetto dal comitato del No, I promotori ribadiscono l’indipendenza da parti politiche
Il comitato contro la centrale a biomasse invita i cittadini a prendere parte all’incontro che si terrà questa sera alle 20.30 nell’auditorium delle elementari di viale Matteotti. Il gruppo ha, tra le sue finalità, quella di informare i cittadini sulle potenziali ricadute che la megacentrale da 44,5 mw avrà sul paese. «Ciò si è reso necessario - spiega il presidente Maurizio Petri - vista la totale assenza di informazione da parte del sindaco Pinosa e dall’assessore Premoselli, che con sempre più sconcertante ostinatezza promuovono il progetto, per il quale è già stato avviato in Provincia l’iter autorizzativo. Non contribuiscono a fare chiarezza su una questione così importante le dichiarazioni sui possibili vantaggi economici del teleriscaldamento; vantaggi presunti, per i quali non c’è certezza e che si basano sui dati forniti dalla società costruttrice, considerando che gran parte del territorio comunale è già servito dalla rete del metano».
Tali iniziative, per il comitato, “sono simili a spot pubblicitari”, senza contraddittorio, fatte con un opuscolo prodotto dalle società interessate. «I cittadini non hanno intenzione di barattare salute, vivibilità e valore delle proprie abitazioni per qualche presunto vantaggio economico. Non si capisce come mai, nell’opuscolo, si parli quasi esclusivamente del teleriscaldamento visto che il grande vantaggio economico per i gestori della megacentrale potrebbe derivare dalla vendita dei megawatt di energia elettrica che la centrale produrrebbe».
Il Comitato fa sapere come, in questi giorni, la preoccupazione dei cittadini sia aumentata. «In pochi giorni abbiamo raccolto oltre 700 adesioni e i medici di base di Tarcento hanno preso posizione contro la realizzazione della megacentrale». Il comitato ribadisce la sua assoluta indipendenza da qualsiasi interferenza politica, “avendo come scopo la tutela della salute e del territorio tarcentino”. All’assemblea di questa sera interverranno studiosi, ricercatori ed esperti indipendenti che non sono coinvolti, come consulenti o imprenditori, in iniziative volte alla realizzazione di centrali a biomassa. “Persone libere, competenti, di alto profilo scientifico, aperte al confronto, capaci di informare con comprovata capacità e serietà sulle potenziali ricadute che la megacentrale avrà sulla salute e sull’ambiente”. Alla conferenza sono stati invitati il sindaco e i consiglieri comunali di Tarcento, i sindaci dei Comuni limitrofi, il presidente della Provincia Pietro Fontanini e l’assessore provinciale Stefano Teghil.
Incontro questa sera all’auditorium indetto dal comitato del No, I promotori ribadiscono l’indipendenza da parti politiche
Il comitato contro la centrale a biomasse invita i cittadini a prendere parte all’incontro che si terrà questa sera alle 20.30 nell’auditorium delle elementari di viale Matteotti. Il gruppo ha, tra le sue finalità, quella di informare i cittadini sulle potenziali ricadute che la megacentrale da 44,5 mw avrà sul paese. «Ciò si è reso necessario - spiega il presidente Maurizio Petri - vista la totale assenza di informazione da parte del sindaco Pinosa e dall’assessore Premoselli, che con sempre più sconcertante ostinatezza promuovono il progetto, per il quale è già stato avviato in Provincia l’iter autorizzativo. Non contribuiscono a fare chiarezza su una questione così importante le dichiarazioni sui possibili vantaggi economici del teleriscaldamento; vantaggi presunti, per i quali non c’è certezza e che si basano sui dati forniti dalla società costruttrice, considerando che gran parte del territorio comunale è già servito dalla rete del metano».
Tali iniziative, per il comitato, “sono simili a spot pubblicitari”, senza contraddittorio, fatte con un opuscolo prodotto dalle società interessate. «I cittadini non hanno intenzione di barattare salute, vivibilità e valore delle proprie abitazioni per qualche presunto vantaggio economico. Non si capisce come mai, nell’opuscolo, si parli quasi esclusivamente del teleriscaldamento visto che il grande vantaggio economico per i gestori della megacentrale potrebbe derivare dalla vendita dei megawatt di energia elettrica che la centrale produrrebbe».
Il Comitato fa sapere come, in questi giorni, la preoccupazione dei cittadini sia aumentata. «In pochi giorni abbiamo raccolto oltre 700 adesioni e i medici di base di Tarcento hanno preso posizione contro la realizzazione della megacentrale». Il comitato ribadisce la sua assoluta indipendenza da qualsiasi interferenza politica, “avendo come scopo la tutela della salute e del territorio tarcentino”. All’assemblea di questa sera interverranno studiosi, ricercatori ed esperti indipendenti che non sono coinvolti, come consulenti o imprenditori, in iniziative volte alla realizzazione di centrali a biomassa. “Persone libere, competenti, di alto profilo scientifico, aperte al confronto, capaci di informare con comprovata capacità e serietà sulle potenziali ricadute che la megacentrale avrà sulla salute e sull’ambiente”. Alla conferenza sono stati invitati il sindaco e i consiglieri comunali di Tarcento, i sindaci dei Comuni limitrofi, il presidente della Provincia Pietro Fontanini e l’assessore provinciale Stefano Teghil.
BIOMASSE, IL COMUNE REPLICA
Il gazzettino - domenica 12 luglio 2009
L'ASSESSORE PREMOSELLI: «UN TENTATIVO DA PARTE DELL'OPPOSIZIONE DI STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA»
Il Comune di Tarcento risponde agli attacchi della minoranza e del comitato del “no” al progetto della centrale a biomasse.
«Questo fine settimana - spiega l’assessore all’innovazione Andrea Premoselli - tutte le famiglie del paese riceveranno un opuscolo illustrativo sulle biomasse e sul teleriscaldamento, con allegato un invito a un incontro pubblico che si terrà negli spazi del Palazzetto dello sport giovedì 16 luglio alle 20. A questo incontro parteciperanno importanti esperti in tematiche ambientali, sindaci che ospitano da molto tempo impianti simili sui loro territori comunali e interverrà pure la massima autorità sulle biomasse in Italia, una delle più quotati in Europa».
Si tratta di Franco Cotana, professore universitario, direttore del “Centro di ricerca italiano sulle biomasse”, il centro di eccellenza voluto e finanziato dallo Stato tramite il Ministero dell’ambiente e delle attività produttive per lo studio e la diffusione delle biomasse in Italia.
«Questa è la nostra risposta non urlata ma civile a una vergognosa campagna di disinformazione e terrore che l’opposizione tarcentina e il comitato contro le biomasse stanno facendo in questi giorni. Non si può raccogliere le firme della gente, raccontando una marea di falsità che sono arrivate persino a attacchi personali, passibili di querela per diffamazione. Non si può giocare cosi vigliaccamente con le paure e le ansie della gente al fine di creare un clima d’odio e terrore. Questo è un modo vergognoso di tentare di strumentalizzare a fini politici un progetto pensato per il bene della comunità e sicuramente non per la sua distruzione, visto che tutti noi siamo cittadini di Tarcento».
Giovedì 16, quindi, il progetto sarà presentato e chiunque potrà fare le domande che riterrà opportune. «Questa sarà l’occasione per smontare il castello di bugie creato ad arte in questi giorni. Auspichiamo la massima partecipazione dei cittadini e invitiamo, al contempo, a leggere con attenzione l’opuscolo illustrativo sulle biomasse e sul teleriscaldamento che le famiglie riceveranno nelle loro case».
Nel pieghevole si spiegano anche i vantaggi economici: il teleriscaldamento fornirà il calore, cioè l’energia utilizzabile sotto forma di acqua calda, fino al domicilio di ciascun cliente, al quale verrà conteggiato esclusivamente il calore che ha consumato (l’impianto esistente non andrà modificato, basterà un semplice controllo relativo ai corpi scaldanti, alle relative valvole e l’aggiunta di uno scambiatore di calore). «La manutenzione della stazione di consegna del calore avviene a cura dell’azienda fornitrice. Grazie all’eliminazione di numerosi impianti di riscaldamento di tipo tradizionale come gas o petrolio, spesso anche con basso rendimento, si avrà una notevole limitazione di sostanze nocive emesse a Tarcento».
Paola Treppo
L'ASSESSORE PREMOSELLI: «UN TENTATIVO DA PARTE DELL'OPPOSIZIONE DI STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA»
Il Comune di Tarcento risponde agli attacchi della minoranza e del comitato del “no” al progetto della centrale a biomasse.
«Questo fine settimana - spiega l’assessore all’innovazione Andrea Premoselli - tutte le famiglie del paese riceveranno un opuscolo illustrativo sulle biomasse e sul teleriscaldamento, con allegato un invito a un incontro pubblico che si terrà negli spazi del Palazzetto dello sport giovedì 16 luglio alle 20. A questo incontro parteciperanno importanti esperti in tematiche ambientali, sindaci che ospitano da molto tempo impianti simili sui loro territori comunali e interverrà pure la massima autorità sulle biomasse in Italia, una delle più quotati in Europa».
Si tratta di Franco Cotana, professore universitario, direttore del “Centro di ricerca italiano sulle biomasse”, il centro di eccellenza voluto e finanziato dallo Stato tramite il Ministero dell’ambiente e delle attività produttive per lo studio e la diffusione delle biomasse in Italia.
«Questa è la nostra risposta non urlata ma civile a una vergognosa campagna di disinformazione e terrore che l’opposizione tarcentina e il comitato contro le biomasse stanno facendo in questi giorni. Non si può raccogliere le firme della gente, raccontando una marea di falsità che sono arrivate persino a attacchi personali, passibili di querela per diffamazione. Non si può giocare cosi vigliaccamente con le paure e le ansie della gente al fine di creare un clima d’odio e terrore. Questo è un modo vergognoso di tentare di strumentalizzare a fini politici un progetto pensato per il bene della comunità e sicuramente non per la sua distruzione, visto che tutti noi siamo cittadini di Tarcento».
Giovedì 16, quindi, il progetto sarà presentato e chiunque potrà fare le domande che riterrà opportune. «Questa sarà l’occasione per smontare il castello di bugie creato ad arte in questi giorni. Auspichiamo la massima partecipazione dei cittadini e invitiamo, al contempo, a leggere con attenzione l’opuscolo illustrativo sulle biomasse e sul teleriscaldamento che le famiglie riceveranno nelle loro case».
Nel pieghevole si spiegano anche i vantaggi economici: il teleriscaldamento fornirà il calore, cioè l’energia utilizzabile sotto forma di acqua calda, fino al domicilio di ciascun cliente, al quale verrà conteggiato esclusivamente il calore che ha consumato (l’impianto esistente non andrà modificato, basterà un semplice controllo relativo ai corpi scaldanti, alle relative valvole e l’aggiunta di uno scambiatore di calore). «La manutenzione della stazione di consegna del calore avviene a cura dell’azienda fornitrice. Grazie all’eliminazione di numerosi impianti di riscaldamento di tipo tradizionale come gas o petrolio, spesso anche con basso rendimento, si avrà una notevole limitazione di sostanze nocive emesse a Tarcento».
Paola Treppo
CENTRALE A BIOMASSE, MARTEDI' ASSEMBLEA PUBBLICA
INIZIATIVA DEL COMITATO, CHE VENERDI' SARA' PRESENTE CON UN BANCHETTO INFORMATIVO AL MERCATO SETTIMANALE
Continua il dibattito sul progetto dell'amministrazione comunale tarcentina per la costruzione di una centrale a biomasse nella cittadina collinare. A fine giugno, come si ricorderà, si era formato il comitato spontaneo dei contrari al progetto presieduto da Maurizio Petri. Il gruppo sta dunque già mettendo in campo una nutrita rosa di iniziative: è stata infatti fissata per martedì 14 luglio, alle 20.30, nell'auditorium delle scuole elementari, una serata informativa sul tema, cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. L'incontro vuole fare il punto della situazione e offrire un'analisi delle possibili problematiche legate alla centrali a biomasse. Il delicato e importante tema verrà trattato da tre diversi punti di vista: si approfondirà infatti l'aspetto ambientale ed ecologico, quello più strettamente medico e concernente il tema delle salute pubblica, nonchè quello più specificatamente giuridico ed economico, nell'intento di offrire un quadro organico ed esaustivo della materia. Alla serata interverranno qualificati esperti di ciascuno dei settori da trattare: in particolare il Comitato organizzatore ha annunciato che è prevista la relazione di un esperto, il professor Tributsch, docente ordinario della Libera Università di Berlino che aveva già studiato il caso delle biomasse relativamente alla progettata centrale di Pontebba. Si tratta, come lo stesso presidente del Comitato, Petri, ha sottolineato, di una serata informativa che non ha alcuna finalità di propaganda politica, in linea con l'intento del Comitato che è soltanto sostenere e spiegare alla gente le ragioni del "no" al progetto, per le sue ricadute sul territorio e l'ambiente tarcentino. Va ricordato infine che prosegue la raccolta di firme contro la centrale a biomasse: sono infatti alcune centinaia le adesioni già raccolte e si va avanti ancora, in questo senso venerdì, in corrispondenza con la mattinata di mercato, verrà allestito un banchetto informativo dove i cittadini potranno chiedere e trovare informazioni sul tema delle biomasse a Tarcento.
Continua il dibattito sul progetto dell'amministrazione comunale tarcentina per la costruzione di una centrale a biomasse nella cittadina collinare. A fine giugno, come si ricorderà, si era formato il comitato spontaneo dei contrari al progetto presieduto da Maurizio Petri. Il gruppo sta dunque già mettendo in campo una nutrita rosa di iniziative: è stata infatti fissata per martedì 14 luglio, alle 20.30, nell'auditorium delle scuole elementari, una serata informativa sul tema, cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. L'incontro vuole fare il punto della situazione e offrire un'analisi delle possibili problematiche legate alla centrali a biomasse. Il delicato e importante tema verrà trattato da tre diversi punti di vista: si approfondirà infatti l'aspetto ambientale ed ecologico, quello più strettamente medico e concernente il tema delle salute pubblica, nonchè quello più specificatamente giuridico ed economico, nell'intento di offrire un quadro organico ed esaustivo della materia. Alla serata interverranno qualificati esperti di ciascuno dei settori da trattare: in particolare il Comitato organizzatore ha annunciato che è prevista la relazione di un esperto, il professor Tributsch, docente ordinario della Libera Università di Berlino che aveva già studiato il caso delle biomasse relativamente alla progettata centrale di Pontebba. Si tratta, come lo stesso presidente del Comitato, Petri, ha sottolineato, di una serata informativa che non ha alcuna finalità di propaganda politica, in linea con l'intento del Comitato che è soltanto sostenere e spiegare alla gente le ragioni del "no" al progetto, per le sue ricadute sul territorio e l'ambiente tarcentino. Va ricordato infine che prosegue la raccolta di firme contro la centrale a biomasse: sono infatti alcune centinaia le adesioni già raccolte e si va avanti ancora, in questo senso venerdì, in corrispondenza con la mattinata di mercato, verrà allestito un banchetto informativo dove i cittadini potranno chiedere e trovare informazioni sul tema delle biomasse a Tarcento.
BIOMASSE: QUALI RICADUTE PER L'AMBIENTE?
Il Friuli - Mercoledì 8 Luglio 2009
MARTEDI' 14 LUGLIO ALLE 20.30 SI TERRA' UN INCONTRO SUGLI ASPETTI ENERGETICI IDEATO DAL NEONATO COMITATO CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSA
Il neonato comitato contro la centrale a biomassa di Tarcento ha organizzato un incontro per informare la popolazione sulle problematiche legate alla progettata costruzione della grossa centrale a biomasse da oltre 44 Megawatt. All’appuntamento fissato per martedì 14 luglio alle 20.30 nell’auditorium delle scuole elementari in via Pascoli 15 a Tarcento, parteciperanno Helmut Tributsch, docente ordinario di Chimica e fisica della Libera Università di Berlino, Mario Canciani, dirigente medico della clinica pediatrica - Servizio di Pneumo-allergologia del Policlinico universitario di Udine, il biologo Alberto Candolini e Giorgio Cavallo, presidente regionale di Legambiente.
Tributsch parlerà di “Impianti a biomassa, quale sostenibilità? Quali ricadute sull’ambiente e sulle persone?”. Canciani, da sempre impegnato nella cura delle malattie all’apparato respiratorio dei bimbi si soffermerà invece sulla correlazione tra inquinamento atmosferico e salute. A Candolini spetterà il compito di spiegare “Gli aspetti biologici legati al microclima”, mentre Cavallo si soffermerà sugli “Aspetti energetici e giuridico-economici dell’utilizzo delle biomasse”.
La vicenda dell’impianto a biomasse di Tarcento, nella zona di via Pasubio, rischia di creare forti polemiche: all’inizio si trattava di un impianto di dimensioni modeste destinato a produrre energia elettrica e a fornire alcune utenze in teleriscaldamento, ma col passare del tempo la taglia della centrale è cresciuta in maniera considerevole tanto da spingere un gruppo di cittadini a formare un “Comitato contro l’inceneritore”, preoccupati non soltanto per le possibili ricadute negative in termini di inquinamento, ma anche per l’elevato afflusso di mezzi pesanti che dovranno alimentare la struttura una volta in funzione.
MARTEDI' 14 LUGLIO ALLE 20.30 SI TERRA' UN INCONTRO SUGLI ASPETTI ENERGETICI IDEATO DAL NEONATO COMITATO CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSA
Il neonato comitato contro la centrale a biomassa di Tarcento ha organizzato un incontro per informare la popolazione sulle problematiche legate alla progettata costruzione della grossa centrale a biomasse da oltre 44 Megawatt. All’appuntamento fissato per martedì 14 luglio alle 20.30 nell’auditorium delle scuole elementari in via Pascoli 15 a Tarcento, parteciperanno Helmut Tributsch, docente ordinario di Chimica e fisica della Libera Università di Berlino, Mario Canciani, dirigente medico della clinica pediatrica - Servizio di Pneumo-allergologia del Policlinico universitario di Udine, il biologo Alberto Candolini e Giorgio Cavallo, presidente regionale di Legambiente.
Tributsch parlerà di “Impianti a biomassa, quale sostenibilità? Quali ricadute sull’ambiente e sulle persone?”. Canciani, da sempre impegnato nella cura delle malattie all’apparato respiratorio dei bimbi si soffermerà invece sulla correlazione tra inquinamento atmosferico e salute. A Candolini spetterà il compito di spiegare “Gli aspetti biologici legati al microclima”, mentre Cavallo si soffermerà sugli “Aspetti energetici e giuridico-economici dell’utilizzo delle biomasse”.
La vicenda dell’impianto a biomasse di Tarcento, nella zona di via Pasubio, rischia di creare forti polemiche: all’inizio si trattava di un impianto di dimensioni modeste destinato a produrre energia elettrica e a fornire alcune utenze in teleriscaldamento, ma col passare del tempo la taglia della centrale è cresciuta in maniera considerevole tanto da spingere un gruppo di cittadini a formare un “Comitato contro l’inceneritore”, preoccupati non soltanto per le possibili ricadute negative in termini di inquinamento, ma anche per l’elevato afflusso di mezzi pesanti che dovranno alimentare la struttura una volta in funzione.
PARTE LA RACCOLTA FIRME CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
Messaggero Veneto - Sabato 4 luglio 2009
IL COMITATO SI E' COSTITUITO UFFICIALMENTE. SONO GIA' NUMEROSE LE ADESIONI DA PARTE DEI CITTADINI.
Si è costituito il "Comitato contro la centrale a biomassa". L'iniziativa, promossa da un gruppo di cittadini fortemente preoccupati per l'impatto che la costruzione della mega centrale avrà sulla "perla del Friuli", vede tra i fondatori, tra gli altri, Maurizio Petri, che ne è anche il presidente, Paolo Vidoni, Bruno Pasqualetti, Guido Volpe, medico che opera a Tarcento, Dino Franzil.
Moltissime persone, tra le quali Itala Patriarca, Lucio Zamparutti, Alfonso Aldo Toffoletti, Fabio Zoz, Giulia Agosto e Livio Marchesan, anch'essi tra i fondatori, hanno già aderito al comitato e molte altre ancora chiedono di aderire per manifestare la propria contrarietà e il loro disappunto << di fronte ad un progetto che l'amministrazione comunale, e in particolare, l'assessore Premoselli, promuovono con sconcertante ostinatezza - spiega l presidente Maurizio Petri-. Il comitato lamenta la totale assenza di comunicazione su una questione così importante. Se da un lato la popolazione non è stata per nulla informata, dall'ltro la richiesta di autorizzazione è già stata inoltrata agli uffici provinciali di competenza. C'è la forte preoccupazione che la provincia possa approvare il progetto in tempi brevi e che quindi ci si trovi dinnanzi al fatto compiuto, con poche possibilità di tornare indietro. Non si capisce la reticenza manifestata in questi mesi a parlare del progetto se, come dice Premoselli, la mega centrale sarà un'occasione di crescita per il paese >>.
<< L'impianto - spiega Petri - si configura come una mega centrale, con dimensioni simili a quella prevista per Pontebba. L'impatto sul territorio tarcentino sarà notevole: fumi con possibili emissioni di agenti inquinanti e potenzialmente dannosi per la salute, aumento del traffico pesante, impatto visivo, possibile inquinamento acustico, possibile serio deprezzamento del valore degli immobili. In sostanza, non una piccola centrale, integrata con il territorio come parte della filiera locale del legno, ecocompatibile e sostenibile, ma una grande centrale che brucerà 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno. Per avere un'idea, è come se contemporaneamente bruciassero pù di 10000 camini. Probabilmente circa 130000 tonnellate di legname all'anno, legname proveniente non si sa da dove, magari dai paesi dell'Est, con difficoltà a controllare la qualità del materiale. Infine la centrale sarà ubicata nel centro abitato del paese, a poche centinaia di metri da Piazza Libertà >>.
Le adesioni al Comitato, che ha l'obiettivo di promuovere ogni iniziativa utile e necessaria volta a contrastare la realizzazione della centrale, si raccolgono nello studio del dott. Guido Volpe (Tarcento, v. Marinelli 15) nello studio Passera Zamparutti (Tarcento, v. Dante 115) e presso i fondatori del Comitato. Informazioni si possono richiedere anche all'indirizzo e-mail [email protected].
IL COMITATO SI E' COSTITUITO UFFICIALMENTE. SONO GIA' NUMEROSE LE ADESIONI DA PARTE DEI CITTADINI.
Si è costituito il "Comitato contro la centrale a biomassa". L'iniziativa, promossa da un gruppo di cittadini fortemente preoccupati per l'impatto che la costruzione della mega centrale avrà sulla "perla del Friuli", vede tra i fondatori, tra gli altri, Maurizio Petri, che ne è anche il presidente, Paolo Vidoni, Bruno Pasqualetti, Guido Volpe, medico che opera a Tarcento, Dino Franzil.
Moltissime persone, tra le quali Itala Patriarca, Lucio Zamparutti, Alfonso Aldo Toffoletti, Fabio Zoz, Giulia Agosto e Livio Marchesan, anch'essi tra i fondatori, hanno già aderito al comitato e molte altre ancora chiedono di aderire per manifestare la propria contrarietà e il loro disappunto << di fronte ad un progetto che l'amministrazione comunale, e in particolare, l'assessore Premoselli, promuovono con sconcertante ostinatezza - spiega l presidente Maurizio Petri-. Il comitato lamenta la totale assenza di comunicazione su una questione così importante. Se da un lato la popolazione non è stata per nulla informata, dall'ltro la richiesta di autorizzazione è già stata inoltrata agli uffici provinciali di competenza. C'è la forte preoccupazione che la provincia possa approvare il progetto in tempi brevi e che quindi ci si trovi dinnanzi al fatto compiuto, con poche possibilità di tornare indietro. Non si capisce la reticenza manifestata in questi mesi a parlare del progetto se, come dice Premoselli, la mega centrale sarà un'occasione di crescita per il paese >>.
<< L'impianto - spiega Petri - si configura come una mega centrale, con dimensioni simili a quella prevista per Pontebba. L'impatto sul territorio tarcentino sarà notevole: fumi con possibili emissioni di agenti inquinanti e potenzialmente dannosi per la salute, aumento del traffico pesante, impatto visivo, possibile inquinamento acustico, possibile serio deprezzamento del valore degli immobili. In sostanza, non una piccola centrale, integrata con il territorio come parte della filiera locale del legno, ecocompatibile e sostenibile, ma una grande centrale che brucerà 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno. Per avere un'idea, è come se contemporaneamente bruciassero pù di 10000 camini. Probabilmente circa 130000 tonnellate di legname all'anno, legname proveniente non si sa da dove, magari dai paesi dell'Est, con difficoltà a controllare la qualità del materiale. Infine la centrale sarà ubicata nel centro abitato del paese, a poche centinaia di metri da Piazza Libertà >>.
Le adesioni al Comitato, che ha l'obiettivo di promuovere ogni iniziativa utile e necessaria volta a contrastare la realizzazione della centrale, si raccolgono nello studio del dott. Guido Volpe (Tarcento, v. Marinelli 15) nello studio Passera Zamparutti (Tarcento, v. Dante 115) e presso i fondatori del Comitato. Informazioni si possono richiedere anche all'indirizzo e-mail [email protected].
MOBILITAZIONE CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
La Vita Cattolica - Sabato 4 luglio 2009-07-04
MOBILITAZIONE CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
Parte ufficialmente la mobilitazione contro la costruzione della centrale a biomasse a Tarcento, nell’area dell’ex-caserma Urli. Il progetto prevede che l’impianto di 44,5 MW (e non 21come previsto inizialmente), venga costruito dalla ditta Fortore Spa, sul terreno pubblico che l’amministrazione, guidata dal sindaco Roberto Pinosa, ha concordato di cedere all’azienda privata. Mercoledì 1° luglio, i consiglieri di minoranza di palazzo Frangipane, hanno organizzato a Tarcento una conferenza stampa << perché la gran parte dei nostri concittadini non è a conoscenza del progetto >>, ha spiegato Loris Agosto, consigliere del PD. Senza giri di parole, l’opposizione ha fatto sapere che vuole fermare la costruzione della centrale, << prevista in mezzo al paese >>. Il progetto, redatto dalla Fortore, è già stato presentato in provincia, Ente a cui spetta il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’avvio del cantiere. Ecco allora che l’opposizione chiede esplicitamente che << sindaco e giunta dicano di no all’impianto in sede di conferenza dei servizi, in Provincia >> e che lo stesso giudizio venga espresso anche da Pietro Fontanini, presidente dell’ente intermedio. << Solo così l’iter burocratico del progetto, che diventerebbe di pubblica utilità, si può fermare >>, ha detto Agosto, specificando che nel frattempo è stata chiesta la convocazione del consiglio comunale sull’argomento. Sindaco e giunta sono stati anche invitati ad organizzare un pubblico dibattito << affinché il progetto venga illustrato ai cittadini >>. Intano a Tarcento è nato un comitato che sta raccogliendo firme contro la centrale. Informazioni si possono chiedere all’indirizzo e-mail: [email protected].
MOBILITAZIONE CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
Parte ufficialmente la mobilitazione contro la costruzione della centrale a biomasse a Tarcento, nell’area dell’ex-caserma Urli. Il progetto prevede che l’impianto di 44,5 MW (e non 21come previsto inizialmente), venga costruito dalla ditta Fortore Spa, sul terreno pubblico che l’amministrazione, guidata dal sindaco Roberto Pinosa, ha concordato di cedere all’azienda privata. Mercoledì 1° luglio, i consiglieri di minoranza di palazzo Frangipane, hanno organizzato a Tarcento una conferenza stampa << perché la gran parte dei nostri concittadini non è a conoscenza del progetto >>, ha spiegato Loris Agosto, consigliere del PD. Senza giri di parole, l’opposizione ha fatto sapere che vuole fermare la costruzione della centrale, << prevista in mezzo al paese >>. Il progetto, redatto dalla Fortore, è già stato presentato in provincia, Ente a cui spetta il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’avvio del cantiere. Ecco allora che l’opposizione chiede esplicitamente che << sindaco e giunta dicano di no all’impianto in sede di conferenza dei servizi, in Provincia >> e che lo stesso giudizio venga espresso anche da Pietro Fontanini, presidente dell’ente intermedio. << Solo così l’iter burocratico del progetto, che diventerebbe di pubblica utilità, si può fermare >>, ha detto Agosto, specificando che nel frattempo è stata chiesta la convocazione del consiglio comunale sull’argomento. Sindaco e giunta sono stati anche invitati ad organizzare un pubblico dibattito << affinché il progetto venga illustrato ai cittadini >>. Intano a Tarcento è nato un comitato che sta raccogliendo firme contro la centrale. Informazioni si possono chiedere all’indirizzo e-mail: [email protected].
CENTRALE A BIOMASSE, MINORANZA E COMITATO: NON E' SOSTENIBILE, IL COMUNE CI RIPENSI
Messaggero Veneto – Giovedì 2 luglio 2009
PRESA DI POSIZIONE E RICHIESTA URGENTE DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO SULL’IMPIANTO DA 44 MEGAWATT/ORA
In origine doveva essere un piccolo impianto a biomasse, poi diventato una centrale da 21 megawatt/ora, diventata a sua volta una supercentrale da 44,4 MW. Una prospettiva che tra i tracentini comincia a suscitare preocupazione e dissenso. E così, mentre il progetto è già stato deposistato in Provincia dalla ditta che intende realizzarlo pre ottenere le dovute autorizzazioni (il tempo massimo è di 180 giorni), un comitato di cittadini e la minoranza consiliare si stanno muovendo per fermare quello che è ritenuto << un impianto non sostenibile dal punto di vista ambientale e territoriale, socioeconomico ed energetico >>. Insomma una megacentrale (brucerebbe un camion di materiale vegetale l'ora, a ciclo continuo) di cui nessuno sente la necessità e che potrà avere sulla conca tarcentina un impatto spropositato. <<Come consilieri di minoranza abbiamo chiesto più volte chiarimenti al sindaco e alla giunta - spiega Loris Agosto, capogruppo di minoranza -, ci è stato risposto che ci avrebbero dato le precisazioni una volta in possesso dei dati. Ma il progetto è già stato presentato in Provincia e solo dalle dichiarazioni del'assessore alla stampa abbiamo saputo che l'area interessata è quella dell'ex-caserma Urli, a 500 metri dal centro della città >>. Inoltre, il protocollo d'intesa tra il Comune e la sociatà Fortore Spa, firmato dal sindaco il primo agosto 2008, prevedeva che uno studio preliminare sul sistema di teleriscaldamento fosse presentato entro sei mesi dalla stipula, ma altro a non essere stato presentato entro tale termine, non risulta essere stato approvato da alcun organo del comune >>. Il tema è stato discusso anche nell'ultimo consiglio comunale (l'argomento era stato inserito all'odg su sollecito della minoranza), ma allo scoccare della mezzanotte, come da prassi, la seduta è stata tolta e le tante domande sono rimaste sospese. Ora dunque Agosto e i colleghi Lucio Tollis e Massimiliano Nardini, visto anche l'interesse della cittadinanza sull'argomento, hanno deciso di tornare alla carica con la richiesta urgente di convocazione del consiglio comunale per la prosecuzione della trattazione dell'ordine del giorno. << Ci sono troppi aspetti da chiarire - fanno presente, sostenuti da esponenti del nascente comitato di cittadini -: perchè una centrale così grande, da dove arriverebbe il legname da bruciare, e quali le ricadute sulla salute dei cittadini e sull'ambiente in generale? >>. Nella loro richiesta gli esponenti della minoranza invitano il consiglio a fare propri, integrandoli, i contenuti di una deliberazione presentata il 23 giugno; si chiede così << che il progetto sia illustrato alla gente in pubblico dibattito >>, si impegnano << sindaco e giunta a denunciare per inadempienza da parte della Fortore Spa il protocollo d'intesa >>, << a tornare all'applicazione della direttiva urbanistica sub 2 approvata dal consiglio comunale il 13 agosto 2007 >> e infine << a non autorizzare concessione o vendita a qualsiasi titolo di aree comunali alla Fortore Energia Spa o a qualunque altro soggetto per la realizzazione di una centrale a biomasse >>.
PRESA DI POSIZIONE E RICHIESTA URGENTE DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO SULL’IMPIANTO DA 44 MEGAWATT/ORA
In origine doveva essere un piccolo impianto a biomasse, poi diventato una centrale da 21 megawatt/ora, diventata a sua volta una supercentrale da 44,4 MW. Una prospettiva che tra i tracentini comincia a suscitare preocupazione e dissenso. E così, mentre il progetto è già stato deposistato in Provincia dalla ditta che intende realizzarlo pre ottenere le dovute autorizzazioni (il tempo massimo è di 180 giorni), un comitato di cittadini e la minoranza consiliare si stanno muovendo per fermare quello che è ritenuto << un impianto non sostenibile dal punto di vista ambientale e territoriale, socioeconomico ed energetico >>. Insomma una megacentrale (brucerebbe un camion di materiale vegetale l'ora, a ciclo continuo) di cui nessuno sente la necessità e che potrà avere sulla conca tarcentina un impatto spropositato. <<Come consilieri di minoranza abbiamo chiesto più volte chiarimenti al sindaco e alla giunta - spiega Loris Agosto, capogruppo di minoranza -, ci è stato risposto che ci avrebbero dato le precisazioni una volta in possesso dei dati. Ma il progetto è già stato presentato in Provincia e solo dalle dichiarazioni del'assessore alla stampa abbiamo saputo che l'area interessata è quella dell'ex-caserma Urli, a 500 metri dal centro della città >>. Inoltre, il protocollo d'intesa tra il Comune e la sociatà Fortore Spa, firmato dal sindaco il primo agosto 2008, prevedeva che uno studio preliminare sul sistema di teleriscaldamento fosse presentato entro sei mesi dalla stipula, ma altro a non essere stato presentato entro tale termine, non risulta essere stato approvato da alcun organo del comune >>. Il tema è stato discusso anche nell'ultimo consiglio comunale (l'argomento era stato inserito all'odg su sollecito della minoranza), ma allo scoccare della mezzanotte, come da prassi, la seduta è stata tolta e le tante domande sono rimaste sospese. Ora dunque Agosto e i colleghi Lucio Tollis e Massimiliano Nardini, visto anche l'interesse della cittadinanza sull'argomento, hanno deciso di tornare alla carica con la richiesta urgente di convocazione del consiglio comunale per la prosecuzione della trattazione dell'ordine del giorno. << Ci sono troppi aspetti da chiarire - fanno presente, sostenuti da esponenti del nascente comitato di cittadini -: perchè una centrale così grande, da dove arriverebbe il legname da bruciare, e quali le ricadute sulla salute dei cittadini e sull'ambiente in generale? >>. Nella loro richiesta gli esponenti della minoranza invitano il consiglio a fare propri, integrandoli, i contenuti di una deliberazione presentata il 23 giugno; si chiede così << che il progetto sia illustrato alla gente in pubblico dibattito >>, si impegnano << sindaco e giunta a denunciare per inadempienza da parte della Fortore Spa il protocollo d'intesa >>, << a tornare all'applicazione della direttiva urbanistica sub 2 approvata dal consiglio comunale il 13 agosto 2007 >> e infine << a non autorizzare concessione o vendita a qualsiasi titolo di aree comunali alla Fortore Energia Spa o a qualunque altro soggetto per la realizzazione di una centrale a biomasse >>.
BIOMASSE, SULLA CENTRALE C'E' DISSENSO
Il Gazzettino - Sabato 27 giugno 2009
LA MINORANZA CON AGOSTO ATTACCA IL PROGETTO: « SITUAZIONE SANITARIA DA CONTROLLARE E SVALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI»
SALA PIENA PER SEGUIRE I LAVORI DEL CONSIGLIO IN CUI L'ARGOMENTO E' STATO MESSO
«Non si può svendere la salute dei cittadini per fare cassa, facendo anche perdere valore agli immobili della cittadina». Il consigliere di minoranza Loris Agosto ha attaccato la maggioranza nel consiglio comunale di giovedì al termine del quale (alla presenza di una cinquantina di cittadini) l’opposizione ha espresso parere contrario alla realizzazione della centrale a biomasse.
«Ci devono essere le condizioni per una centrale di vaste dimensioni come quella che si vuole creare a Tarcento - ha detto Agosto -; impianti del genere fanno pensare a due problemi: salute pubblica dei cittadini e svalutazione degli immobili del paese». Il consigliere entra nel dettaglio. «Con le delibere 225 e 237/2008 la giunta si impegnava a concedere alla società “Fortore Energia Spa”, con un protocollo di intesa firmato dal sindaco, una area di 20/30mila mq per la realizzazione di una centrale a biomasse di vastissime dimensioni, per produzione di calore ed energia. Oggi a Tarcento non esiste un’area specifica di tali dimensioni, con piano particolareggiato che preveda realizzazioni di questo tipo; esiste solo una delibera d’indirizzo, votata dal consiglio il 13 agosto 2007 che prevede la realizzazione di una piccolissima centrale a biomasse in paese. Ho chiesto per iscritto la documentazione inerente i rapporti tra Comune e società Fortore: non ho ricevuto nulla di ciò che già conoscevo». Il progetto è stato presentato pochi giorni fa. L’autorizzazione della Provincia fa variante urbanistica con la conferenza di servizi. «I problemi sono diversi. I fumi, ad esempio: quando le centrali sono grandi essi contengono agenti inquinanti (ossido di azoto e di carbonio); alcuni scienziati parlano di diossina e polveri sottili che devono essere depurati con speciali trattamenti. Le polveri sottili vengono respirate e vanno nel sangue, si depositano nelle cellule e fanno venire il tumore. Chi controlla i filtri di depurazione? C’è un problema, poi, di percorso dei venti: Tarcento è raccolto tra le colline, in una conca; i venti non portano via le immissioni in atmosfera. Oltre ad avere l’inquinamento delle fabbriche di Monfalcone che arriva fino da noi, rischiamo l’inquinamento da fumi della centrale a biomasse. Il camino sarà alto 20/30 metri e brucerà in continuazione, come se 13mila camini bruciassero in continuazione in un solo punto».
E come già accaduto a Pontebba, dove la costruzione della centrale è stata una delle cause delle dimissioni del sindaco, ora anche a Tarcento la protesta monta e qualcuno si sta già muovendo per la costituzione di un comitato.
IMMAGINE: Il progetto della centrale (Render forniti da Fortore Energia Spa, diritti riservati)
LA MINORANZA CON AGOSTO ATTACCA IL PROGETTO: « SITUAZIONE SANITARIA DA CONTROLLARE E SVALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI»
SALA PIENA PER SEGUIRE I LAVORI DEL CONSIGLIO IN CUI L'ARGOMENTO E' STATO MESSO
«Non si può svendere la salute dei cittadini per fare cassa, facendo anche perdere valore agli immobili della cittadina». Il consigliere di minoranza Loris Agosto ha attaccato la maggioranza nel consiglio comunale di giovedì al termine del quale (alla presenza di una cinquantina di cittadini) l’opposizione ha espresso parere contrario alla realizzazione della centrale a biomasse.
«Ci devono essere le condizioni per una centrale di vaste dimensioni come quella che si vuole creare a Tarcento - ha detto Agosto -; impianti del genere fanno pensare a due problemi: salute pubblica dei cittadini e svalutazione degli immobili del paese». Il consigliere entra nel dettaglio. «Con le delibere 225 e 237/2008 la giunta si impegnava a concedere alla società “Fortore Energia Spa”, con un protocollo di intesa firmato dal sindaco, una area di 20/30mila mq per la realizzazione di una centrale a biomasse di vastissime dimensioni, per produzione di calore ed energia. Oggi a Tarcento non esiste un’area specifica di tali dimensioni, con piano particolareggiato che preveda realizzazioni di questo tipo; esiste solo una delibera d’indirizzo, votata dal consiglio il 13 agosto 2007 che prevede la realizzazione di una piccolissima centrale a biomasse in paese. Ho chiesto per iscritto la documentazione inerente i rapporti tra Comune e società Fortore: non ho ricevuto nulla di ciò che già conoscevo». Il progetto è stato presentato pochi giorni fa. L’autorizzazione della Provincia fa variante urbanistica con la conferenza di servizi. «I problemi sono diversi. I fumi, ad esempio: quando le centrali sono grandi essi contengono agenti inquinanti (ossido di azoto e di carbonio); alcuni scienziati parlano di diossina e polveri sottili che devono essere depurati con speciali trattamenti. Le polveri sottili vengono respirate e vanno nel sangue, si depositano nelle cellule e fanno venire il tumore. Chi controlla i filtri di depurazione? C’è un problema, poi, di percorso dei venti: Tarcento è raccolto tra le colline, in una conca; i venti non portano via le immissioni in atmosfera. Oltre ad avere l’inquinamento delle fabbriche di Monfalcone che arriva fino da noi, rischiamo l’inquinamento da fumi della centrale a biomasse. Il camino sarà alto 20/30 metri e brucerà in continuazione, come se 13mila camini bruciassero in continuazione in un solo punto».
E come già accaduto a Pontebba, dove la costruzione della centrale è stata una delle cause delle dimissioni del sindaco, ora anche a Tarcento la protesta monta e qualcuno si sta già muovendo per la costituzione di un comitato.
IMMAGINE: Il progetto della centrale (Render forniti da Fortore Energia Spa, diritti riservati)
CENTRALE A BIOMASSE, PARTE L'ITER
Il Gazzettino - Venerdì 26 giugno 2009
IL SITO INDIVIDUATO E' QUELLO DELL'EX-CASERMA URLI DI VIA PASUBIO, VICINO AL CIMITERO. PRESENTATO IL PROGETTO IN PROVINCIA. L'INVESTIMENTO PREVISTO E' DI 50 MILIONI DI EURO.
Al via l’iter per arrivare alla costruzione della centrale a biomasse di Tarcento, un impianto che sarà edificato dalla “Fortore Energia Spa” con un investimento previsto di 50 milioni di euro. La società ha presentato venerdì scorso il progetto in Provincia per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie che saranno rilasciate (dopo un attento esame del piano) dai soggetti componenti la conferenza dei servizi (tra cui Azienda sanitaria, Arpa e Vigili del fuoco). Se il documento otterrà l’okay (le valutazioni saranno eseguite in un lasso di tempo di sei mesi), sarà poi stretto un accordo definitivo col Comune di Tarcento che metterà a disposizione il terreno per la realizzazione del polo energetico. Il sito individuato è quello della ex-caserma Urli di via Pasubio, un ambiente da tempo in stato di degrado adiacente il cimitero e la parte dismessa ovest della caserma Ugo Giavitto. La metratura necessaria sarà concessa dal Municipio alla Fortore Energia con concessione del diritto di superficie per la durata di 40 anni. Siglato questo ultimo accordo, la Spa provvederà a disporre le gare d’appalto e a dare avvio alla costruzione vera e propria della centrale che avrà quattro ingressi (alcuni di servizio, altri di sicurezza) e una parte centrale schermata da fitta alberatura. Si stima che il cantiere rimarrà aperto per più di un anno con messa a regime effettiva dell’impianto nell’arco massimo di 24 mesi. «In questo sito - spiega l’assessore all’innovazione, Andrea Premoselli - si bruceranno biomasse vegetali forestali, scarti del legno vegetali e non trattati. Questo favorirà senza dubbio la creazione in area montana e pedemontana di nuove aziende boschive: di materiale da impiegare ce n’è in abbondanza con ricaduta positiva anche sul fronte pulizia dei versanti, dove ormai la macchia avanza a notevole velocità. Lo dimostra pure la presenza sempre più numerosa di animali selvatici che si avvicinano ai centri abitati. La ricaduta sarà positiva a livello economico e anche occupazionale: tra gli obiettivi prioritari della Fortore c’è anche quello di impiegare per il funzionamento della centrale la manodopera locale, dalle manutenzioni agli altri compiti, con la creazione di una ventina di nuovi posti di lavoro; per Tarcento non è poco poiché in questo momento stiamo attraversando la crisi più brutta e grave del secondo dopoguerra. Risparmi importanti anche, naturalmente, sul costo dell’energia». La prima rete (ne sono previste due) sarà lunga 8 chilometri e andrà a servire il polo scolastico di via Pascoli e tutti gli edifici pubblici del centro: Palazzi del Comune, cinema Margherita, nuovo asilo parrocchiale, Distretto sanitario, Opera Pia Cojaniz, nuova casa di riposo Colleverzan e altri, con un risparmio sull’attuale spesa annua del gas del superiore o uguale al 30%. “Temiamo conto che il solo Comune spende oggi circa 300mila euro/anno per il gas. La stessa cifra la sborsa la Cojaniz. Evidente il risparmio”. A pieno regime la centrale produrrà, nei picchi massimi, 44,4 megawatt/ora lordi, con fluttuazioni. Alla prima rete di 8 km potranno allacciarci anche i privati che ne faranno richiesta e le cui abitazioni sorgono lungo il tratto (con eliminazione della caldaia e dei costi di manutenzione).
IL SITO INDIVIDUATO E' QUELLO DELL'EX-CASERMA URLI DI VIA PASUBIO, VICINO AL CIMITERO. PRESENTATO IL PROGETTO IN PROVINCIA. L'INVESTIMENTO PREVISTO E' DI 50 MILIONI DI EURO.
Al via l’iter per arrivare alla costruzione della centrale a biomasse di Tarcento, un impianto che sarà edificato dalla “Fortore Energia Spa” con un investimento previsto di 50 milioni di euro. La società ha presentato venerdì scorso il progetto in Provincia per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie che saranno rilasciate (dopo un attento esame del piano) dai soggetti componenti la conferenza dei servizi (tra cui Azienda sanitaria, Arpa e Vigili del fuoco). Se il documento otterrà l’okay (le valutazioni saranno eseguite in un lasso di tempo di sei mesi), sarà poi stretto un accordo definitivo col Comune di Tarcento che metterà a disposizione il terreno per la realizzazione del polo energetico. Il sito individuato è quello della ex-caserma Urli di via Pasubio, un ambiente da tempo in stato di degrado adiacente il cimitero e la parte dismessa ovest della caserma Ugo Giavitto. La metratura necessaria sarà concessa dal Municipio alla Fortore Energia con concessione del diritto di superficie per la durata di 40 anni. Siglato questo ultimo accordo, la Spa provvederà a disporre le gare d’appalto e a dare avvio alla costruzione vera e propria della centrale che avrà quattro ingressi (alcuni di servizio, altri di sicurezza) e una parte centrale schermata da fitta alberatura. Si stima che il cantiere rimarrà aperto per più di un anno con messa a regime effettiva dell’impianto nell’arco massimo di 24 mesi. «In questo sito - spiega l’assessore all’innovazione, Andrea Premoselli - si bruceranno biomasse vegetali forestali, scarti del legno vegetali e non trattati. Questo favorirà senza dubbio la creazione in area montana e pedemontana di nuove aziende boschive: di materiale da impiegare ce n’è in abbondanza con ricaduta positiva anche sul fronte pulizia dei versanti, dove ormai la macchia avanza a notevole velocità. Lo dimostra pure la presenza sempre più numerosa di animali selvatici che si avvicinano ai centri abitati. La ricaduta sarà positiva a livello economico e anche occupazionale: tra gli obiettivi prioritari della Fortore c’è anche quello di impiegare per il funzionamento della centrale la manodopera locale, dalle manutenzioni agli altri compiti, con la creazione di una ventina di nuovi posti di lavoro; per Tarcento non è poco poiché in questo momento stiamo attraversando la crisi più brutta e grave del secondo dopoguerra. Risparmi importanti anche, naturalmente, sul costo dell’energia». La prima rete (ne sono previste due) sarà lunga 8 chilometri e andrà a servire il polo scolastico di via Pascoli e tutti gli edifici pubblici del centro: Palazzi del Comune, cinema Margherita, nuovo asilo parrocchiale, Distretto sanitario, Opera Pia Cojaniz, nuova casa di riposo Colleverzan e altri, con un risparmio sull’attuale spesa annua del gas del superiore o uguale al 30%. “Temiamo conto che il solo Comune spende oggi circa 300mila euro/anno per il gas. La stessa cifra la sborsa la Cojaniz. Evidente il risparmio”. A pieno regime la centrale produrrà, nei picchi massimi, 44,4 megawatt/ora lordi, con fluttuazioni. Alla prima rete di 8 km potranno allacciarci anche i privati che ne faranno richiesta e le cui abitazioni sorgono lungo il tratto (con eliminazione della caldaia e dei costi di manutenzione).
OK ALLA CENTRALE A BIOMASSE
La Vita Cattolica - Sabato 20 giugno 2009
SORGERA' A TARCENTO, NELL'AREA DELL'EX CASERMA URLI. PRONTO IL PROGETTO DELL'IMPIANTO DELLA SOCIETA' FORTORE. L'AVVIO DEL CANTIERE E' PREVISTO ENTRO IL 2010
Una centrale a biomasse a Tarcento nell'area dell'ex-caserma Urli (nella foto). L'argomento è passato al vaglio della giunta comunale guidata dal sindaco Roberto Pinosa, già a luglio dello scorso anno, quando è stato approvato un protocollo d'intesa con la società Fortore Energia spa. Si tratta di un azienda, nata nel 2001 in provincia di Foggia, che opera nel settore delle fonti rinnovabili, ed << è controllata da due gruppi industriali a capitale bresciano-romagnolo >>, come ha precisato l'assessore all'Innovazione Andrea Premoselli. Agli amministratori è stata proposta << la progettazione, realizzazione e gestione di un sistema di teleriscaldamento funzionante a biomasse a servizio del Comune di Tarcento >>. Qualche giorno più tardi, l'argomento è ritornato in giunta, per una modifica all'atto, a cui è stata tolta << la clausola che avrebbe previsto una penale per il Comune, nel caso il progetto con la Fortore fosse andato a monte, per venire realizzato da un'altra società >>, ha spiegato Premoselli. L'accordo prevede di cedere in locazione l'area pubblica dove sorgerà l'impianto che, a detta di Premoselli, << avrà una potenzialità di oltre 40 Mega Watt, e non 21 come previsto in un primo momento >>. L'operazione farà entrare nelle casse comunali l'affitto per il terreno, ma anche una << quota sul fatturato annuo, oltre all'energia da utilizzare per il riscaldamento e l'acqua calda negli edifici pubblici >>. Inizialmente verrà costruita << una rete di circa 8 chilometri che, in futuro, potrà essere ampliata arrivando a servire anche utenze private >>, ha precisato l'assessore. Intanto, il progetto dell'impianto, predisposto dalla Fortore, è pronto per affrontare il percorso delle autorizzazioni che daranno il via libera al cantiere, la cui partenza è prevista entro il 2010, << ad opera di una ditta della zona >>. La centrale, per produrre energia, dovrà bruciare materiale di provenienza agricola e forestale, oltre a aresidui di processi produttivi e << inizialmente, la materia prima non verrà reperita in zona - ha spiegato l'assessore - ma la speranza è che in futuro, si possa sviluppare una filiera in loco >>. Sull'argomento impianto a biomasse, a fine aprile scorso, la minoranza di palazzo Frangipane, aveva chiesto la convocazione urgente del consiglio comunale, sollecitando << una approfondita discussione sulle ricadute della centrale >> e invitando l'amministrazione a << non riconoscere la validità della convenzione >>, in quanto la scadenza per la presentazione dello studio preliminare da parte della Fortore non era stata rispettata. Dall'aula consiliare, a detta di Loris Agosto, rappresentante dell'opposizione, non è arrivato alcun chiarimento. E' per questo che << preoccupato per la superficialità con la quale l'amministrazione, che vuole ostinatamente la centale, sta agendo >>, ha voluto vederci chiaro e per iscritto, ha chiesto di vedere tutte le carte che regolano i rapporti tra Comune e Fortore, ottenendo come risposta << solo quanto già conosciuto >>. << A Tarcento non c'è un area con un piano particolareggiato che preveda la realizzazione di una centrale con queste potenzialità. C'è solo una delibera del consiglio del 13 agosto 2007 - ha spiegato -, guarda caso in pieno ferragosto, dove si parla di variante al piano regolatore generale >>. Inoltre secondo il consigliere di minoranza, << l'amministrazione non ha ancora detto ufficialmente dove sorgerà l'impianto >>. Agosto lancia la sua critica in tutte le direzioni: << dal fattore rumore dell'impianto, al traffico che aumenterà, per consentire l'approvigionamento della materia prima >>, ma anche alla questione della dispersione dei fumi che, << in un paese raccolto tra le colline >> potrebbe << modificare il microclima >>. L'allarme viene suonato anche per << le possibili radiazioni, dovute al trasporto dell'energia elettrica >> e per << l'insufficiente disponibilità legnosa della zona >>. Premoselli, ricordando che il tema centrale a biomasse non è una novità, perchè inseritonel programma elettorale del team amministrativo, ha confermato la bontà della scelta, che << mette in sicurezza il bilancio comunale facendo risparmiare sulle bollette, e favorisce il riutilizzo di un'area degradata che verrà bonificata a spese della Fortore >>. E poi un anticipazione: << una parte del terreno non verrà ceduta, perchè l'ammnistrazione sta pensando di realizzare un centro di riabilitazione, magari anche con una struttura termale, sfruttando la vicinanza della centrale >>. Ma l'argomento è destinato a far discutere ancora. In una lettera aperta indirizzata ai tarcentini, i consiglieri di opposizione Agosto, Cossa, Pellarini, Graziani, Nardini e Tollis, denunciano che la Fortore, per seguire l'iter progettuale, ha costituito << la società di scopo Recipio srl, con sede legale a Tarcento >> e << lo studio incaricato >> per il completamento dell'elaborato è << lo studio tecnico Ass. Ser. T. Edil >>, che ha sede allo stesso indirizzo della Recipio e << il referente è Stefano Tolusso. Ma il referente tecnico della Fortore - si specifica nella lettera -, per pura coincidenza, è lo stesso che Premoselli di An, ha nominato il 16 febbraio scorso a rappresentare An in commissione urbanistica. Si tratta della stessa commissione che darà il parere per cambiare la destinazione d'uso dell'ex-caserma >>.
SORGERA' A TARCENTO, NELL'AREA DELL'EX CASERMA URLI. PRONTO IL PROGETTO DELL'IMPIANTO DELLA SOCIETA' FORTORE. L'AVVIO DEL CANTIERE E' PREVISTO ENTRO IL 2010
Una centrale a biomasse a Tarcento nell'area dell'ex-caserma Urli (nella foto). L'argomento è passato al vaglio della giunta comunale guidata dal sindaco Roberto Pinosa, già a luglio dello scorso anno, quando è stato approvato un protocollo d'intesa con la società Fortore Energia spa. Si tratta di un azienda, nata nel 2001 in provincia di Foggia, che opera nel settore delle fonti rinnovabili, ed << è controllata da due gruppi industriali a capitale bresciano-romagnolo >>, come ha precisato l'assessore all'Innovazione Andrea Premoselli. Agli amministratori è stata proposta << la progettazione, realizzazione e gestione di un sistema di teleriscaldamento funzionante a biomasse a servizio del Comune di Tarcento >>. Qualche giorno più tardi, l'argomento è ritornato in giunta, per una modifica all'atto, a cui è stata tolta << la clausola che avrebbe previsto una penale per il Comune, nel caso il progetto con la Fortore fosse andato a monte, per venire realizzato da un'altra società >>, ha spiegato Premoselli. L'accordo prevede di cedere in locazione l'area pubblica dove sorgerà l'impianto che, a detta di Premoselli, << avrà una potenzialità di oltre 40 Mega Watt, e non 21 come previsto in un primo momento >>. L'operazione farà entrare nelle casse comunali l'affitto per il terreno, ma anche una << quota sul fatturato annuo, oltre all'energia da utilizzare per il riscaldamento e l'acqua calda negli edifici pubblici >>. Inizialmente verrà costruita << una rete di circa 8 chilometri che, in futuro, potrà essere ampliata arrivando a servire anche utenze private >>, ha precisato l'assessore. Intanto, il progetto dell'impianto, predisposto dalla Fortore, è pronto per affrontare il percorso delle autorizzazioni che daranno il via libera al cantiere, la cui partenza è prevista entro il 2010, << ad opera di una ditta della zona >>. La centrale, per produrre energia, dovrà bruciare materiale di provenienza agricola e forestale, oltre a aresidui di processi produttivi e << inizialmente, la materia prima non verrà reperita in zona - ha spiegato l'assessore - ma la speranza è che in futuro, si possa sviluppare una filiera in loco >>. Sull'argomento impianto a biomasse, a fine aprile scorso, la minoranza di palazzo Frangipane, aveva chiesto la convocazione urgente del consiglio comunale, sollecitando << una approfondita discussione sulle ricadute della centrale >> e invitando l'amministrazione a << non riconoscere la validità della convenzione >>, in quanto la scadenza per la presentazione dello studio preliminare da parte della Fortore non era stata rispettata. Dall'aula consiliare, a detta di Loris Agosto, rappresentante dell'opposizione, non è arrivato alcun chiarimento. E' per questo che << preoccupato per la superficialità con la quale l'amministrazione, che vuole ostinatamente la centale, sta agendo >>, ha voluto vederci chiaro e per iscritto, ha chiesto di vedere tutte le carte che regolano i rapporti tra Comune e Fortore, ottenendo come risposta << solo quanto già conosciuto >>. << A Tarcento non c'è un area con un piano particolareggiato che preveda la realizzazione di una centrale con queste potenzialità. C'è solo una delibera del consiglio del 13 agosto 2007 - ha spiegato -, guarda caso in pieno ferragosto, dove si parla di variante al piano regolatore generale >>. Inoltre secondo il consigliere di minoranza, << l'amministrazione non ha ancora detto ufficialmente dove sorgerà l'impianto >>. Agosto lancia la sua critica in tutte le direzioni: << dal fattore rumore dell'impianto, al traffico che aumenterà, per consentire l'approvigionamento della materia prima >>, ma anche alla questione della dispersione dei fumi che, << in un paese raccolto tra le colline >> potrebbe << modificare il microclima >>. L'allarme viene suonato anche per << le possibili radiazioni, dovute al trasporto dell'energia elettrica >> e per << l'insufficiente disponibilità legnosa della zona >>. Premoselli, ricordando che il tema centrale a biomasse non è una novità, perchè inseritonel programma elettorale del team amministrativo, ha confermato la bontà della scelta, che << mette in sicurezza il bilancio comunale facendo risparmiare sulle bollette, e favorisce il riutilizzo di un'area degradata che verrà bonificata a spese della Fortore >>. E poi un anticipazione: << una parte del terreno non verrà ceduta, perchè l'ammnistrazione sta pensando di realizzare un centro di riabilitazione, magari anche con una struttura termale, sfruttando la vicinanza della centrale >>. Ma l'argomento è destinato a far discutere ancora. In una lettera aperta indirizzata ai tarcentini, i consiglieri di opposizione Agosto, Cossa, Pellarini, Graziani, Nardini e Tollis, denunciano che la Fortore, per seguire l'iter progettuale, ha costituito << la società di scopo Recipio srl, con sede legale a Tarcento >> e << lo studio incaricato >> per il completamento dell'elaborato è << lo studio tecnico Ass. Ser. T. Edil >>, che ha sede allo stesso indirizzo della Recipio e << il referente è Stefano Tolusso. Ma il referente tecnico della Fortore - si specifica nella lettera -, per pura coincidenza, è lo stesso che Premoselli di An, ha nominato il 16 febbraio scorso a rappresentare An in commissione urbanistica. Si tratta della stessa commissione che darà il parere per cambiare la destinazione d'uso dell'ex-caserma >>.